Cronaca
Scandalo Oxfam: dettagli su abusi in un nuovo rapporto interno
MONDO, 19 FEBBRAIO 2018 - Emergono nuovi dettagli sui presunti abusi sessuali perpetrati dal personale Oxfam, contenuti all’interno del rapporto dell'Ong e risalente al 2011 e di cui danno notizia diversi media internazionali tra cui il Guardian e la Bbc.
Tre degli uomini accusati di molestie sessuali ad Haiti, si evince dal documento, avevano anche minacciato fisicamente un collega per assicurarsi il suo silenzio in merito alle loro condotte illegali. L'organizzazione umanitaria ha pubblicato la sua relazione interna allo scopo di assicurare trasparenza dopo lo scandalo che l'ha travolta e ha lanciato un programma milionario contro gli abusi sessuali, ma non si arrestano scandalose rivelazioni.
Sette impiegati hanno lasciato l'Oxfam in seguito ai loro comportamenti ad Haiti nel 2011, evidenzia il rapporto. Uno è stato allontanato e tre si sono dimessi dopo aver consumato dei rapporti sessuali con delle prostitute. Altri due sono stati allontanati per intimidazioni e un ultimo è stato cacciato per non avere protetto lo staff.
Ciò che rappresenta una nota stonata all’interno della vicenda e che segna di nero la condotta della Ong è che i manager coinvolti negli scandali, nonostante una prima destituzione dall’incarico, sono stati poi impiegati nuovamente in altre costole dell’organizzazione. Ad esempio, uno dei manager della missione di Haiti è stato trasferito in una nuova sezione di Oxfam per un intervento di emergenza in Etiopia. Non solo il capo delle operazioni ad Haiti, il belga Roland van Hauwermeiren, ha continuato a lavorare nel campo umanitario con altre Ong, ma ben cinque esponenti di Oxfam tra i sette licenziati in silenzio, hanno trovato nuovi impieghi con altre organizzazioni non governative. Il quotidiano britannico Times, che conosce gli atti dell’inchiesta interna sullo scandalo di Haiti, ha rivelato come Gurpreet Singh, un indiano di Oxfam coinvolto nella vicenda, fosse stato allontanato «con effetto immediato per cattiva condotta, bullismo e intimidazione del personale britannico» della Ong. L’udienza disciplinare interna si era tenuta il 17 agosto 2011, ma in ottobre lo stesso manager messo alla porta veniva assunto da Oxfam negli Stati Uniti per un intervento d’emergenza in Etiopia con un contratto di tre mesi. Oxfam ha ammesso che «è stato un grosso errore». Van Hauwermeiren, pietra dello scandalo, che dopo Haiti ha lavorato per una Ong francese in Bangladesh, ha ammesso solo parzialmente le sue colpe. «Ho avuto una relazione per tre volte con un’adulta e onorevole signora, non una vittima o una prostituta, che ho incontrato dopo aver aiutato la sua giovane sorella e la madre con pannolini e latte per bambini. Non le ho dato soldi» sostiene il belga.
Tuttavia, il quotidiano inglese Daily Mail ha incontrato ad Haiti una ex prostituta, che ai tempi del terremoto aveva 16 anni e la ragazza ha confermato di essere andata a letto con il 68enne Van Hauwermeiren, due volte la settimana per sei mesi. Il capo missione di Oxfam la pagava fra gli 80 e 160 euro a incontro. La giovane racconta di averlo incontrato vicino alla villa della Ong chiamata «il nido dell’aquila», dove avevano luogo i festini, dopo che cinque membri della sua famiglia erano morti sotto le macerie del terremoto.
La direttrice della sezione internazionale, Winnie Baynyima, ha dichiarato: «Ciò che è successo a Haiti ha macchiato Oxfam e ci scusiamo senza alcuna riserva. Dal più profondo del mio cuore chiedo perdono. Ma ovviamente le parole non sono sufficienti, servono azioni concrete».
La Ong ha lanciato un costosissimo programma per lasciarsi alle spalle questa brutta storia. Il primo passo è la creazione di una commissione indipendente che indagherà al fine di creare un archivio completo su qualsiasi caso di cattiva condotta sessuale o abuso di potere del passato. Il dossier sarà poi reso pubblico. Il secondo passo è la formazione di un database globale di personale autorizzato a rilasciare referenze per conto dell’organizzazione, con l’obiettivo di evitare le credenziali false e i casi di reimpiego di impiegati allontanati per condotta inappropriata.
Al momento le polemiche non accennano a fermarsi, dalla costola spagnola dell’organizzazione emergono particolari scomodi risalenti al 2012 e un pilota britannico ha rivelato alla stampa inglese dettagli di una vicenda accaduta durante l’emergenza provocata dal tifone Yolanda nelle Filippine nel 2013. Chris Jacobs era disgustato dal comportamento di alcuni «anziani membri dello staff» di Oxfam con ragazzine di 14-15 anni nell’hotel Marco Polo dell’isola di Cebu. Il pilota aveva informato la Ong in Inghilterra senza mai ottenere risposta.
Fonte immagine Quotidian Post
Claudia Cavaliere