Economia

Scandalo Monte dei Paschi di Siena: l'Imu istituita per risanare i conti della banca?

SIENA, 24 GENNAIO 2013 - Lo scandalo legato alla Monte dei Paschi di Siena (MPS) sta suscitando l'interesse della maggior parte delle testate giornalistiche. Durante la rassegna stampa mattutina è emerso che tutti i maggiori quotidiani hanno dedicato la prima pagina all'inganno della banca nei confronti di Bankitalia, che accusa la direzione di aver nascosto una serie di documenti.

Rilevante è la perdita in borsa dei titoli, ma in queste ore l'attenzione dei media si concentra sui legami tra la MPS ed il partito del Pd, che ha nominato la direzione della banca, poichè i funzionari vengono eletti dal Consiglio Comunale e Regionale, dove regna il partito guidato da Bersani.

Desta ancora più scandalo il fatto che Mario Monti sia riuscito a portare nelle casse dello Stato, tramite l'istituzione dell'Imu, la stessa cifra che è stata promessa e stanziata alla Monte dei Paschi di Siena per risanare i conti.[MORE]

Numerosi giornalisti, tra i quali quelli de "Il Giornale" , hanno avanzato l'ipotesi che il governo tecnico abbia tassato le case degli italiani per andare a ricoprire il buco creato dalla MPS ed il fatto, per ovvie ragioni, non gioverà alla campagna elettorale del Pd e della Scelta Civica.

Da domani è previsto il silenzio stampa per quanto riguarda la politica, per questa ragione restano poche ore a disposizione dei giornalisti per esaminare il caso a trecentosessanta gradi. Mentre Monti e Bersani, che sembravano vicini ad un'intesa, si attaccano a poche ore dallo stop mediatico, gli italiani manifestano numerosi dubbi riguardo ad un'eventuale legame tra il governo del Professore ed il partito di centro sinistra.

Fabrizio Viola, amministratore delegato della MPS, ha rilasciato un'intervista a "TgSky 24", durante la quale ha dichiarato che ora la banca dovrà prepararsi ad affrontare «Una battaglia molto dura per uscire da questa situazione».

L'Ad ha anche parlato dei titoli di Stato emessi dal governo tecnico: «I Monti bond sono delle obbligazioni emesse dalla banca e sottoscritte dallo Stato, che per le loro caratteristiche sono equiparati al capitale. La banca su queste obbligazioni paga un interesse annuo del 9% che si incrementa dello 0,5% ogni due anni. Ovviamente la banca si impegna al rimborso fino all'ultimo Euro di questo prestito su un orizzonte temporale a medio termine. Devo dire che in relazione a tutto ciò per lo Stato si tratta di un investimento finanziario e non di una spesa, peraltro un investimento con un buon rendimento superiore al costo medio che lo Stato paga per il suo debito pubblico».

(Foto da lettera43.it)

Alessia Malachiti