Cronaca

Scalzo: La morte di Natalino Zicchinella - la rabbia e la voglia radicale di cambiamento

CATANZARO 22 NOV. 2011 - Nell’esprimere il più profondo cordoglio ai familiari di Natalino Zicchinella, desidero testimoniare il senso di rabbia di tutta quella Catanzaro che assiste impietrita e impotente a quella che è l’immagine perfetta di fallimenti sedimentatisi nel tempo e che ogni volta riemergono. E questa volta in una forma anche peggiore. [MORE]


Perché l’emergenza idrogeologica del territorio, ieri sera, faceva pendant con lo stato d’incuria igienica e un’emergenza ambientale senza precedenti. E cosi i tombini sputavano acqua e le strade di mezza città erano un fiume di sporco e di rifiuti. Un territorio senza cura di se stesso. E in tutto questo c'è l’epilogo più tragico. Zicchinella muore come non è giusto, è impensabile morire. Oggi ti diranno che nuovi piani di limitazione del rischio idrogeologico verranno messi in atto. Ma sono le stesse voci, gli stessi accenti che hanno risposto picche ad anni di segnalazioni ed evidenze. Il tempo delle ipocrisie è terminato.


A Natalino Zicchinella e ai Catanzaresi oggi sento solo idealmente di testimoniare la voglia di cambiamento radicale di una nuova generazione, che è convinta che una città diversa rinasce primariamente dalla convinzione che la bellezza e la difesa del territorio siano valori primari che si applicano a tutto campo e senza compromesso. Si riparte da qui. E il culto della bellezza si applica ogni giorno e su ogni cosa e non conosce le lancette dei morti e delle catastrofi. Esso deve valere sempre, in ogni politica e in ogni provvedimento, e solo quando vale sempre può pensare di essere credibile. La dignità di Catanzaro va ricostruita partendo dall’amore fermo e non contrattabile per ogni parte del suo territorio e della sua bellezza.