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Saving Mr. Banks, quando la Disney ammorbidì l'iron lady di Mary Poppins

SAVING MR. BANKS DI JOHN LEE HANCOCK, LA RECENSIONE. Una cornice di fertile tenerezza dove l'autocelebrazione disneyana incontra l'epica della battaglia in difesa della fantasia, per raccontare come fu necessario convincere un'acida e traumatizzata scrittrice a raccontare anche per il grande schermo le storie di Mary Poppins. 

Nemmeno una vagonata di zucchero basterebbe per addolcire Pamela – anzi, chiamatale Mrs. Travers (Emma Thompson), la scrittrice che ha inventato Mary Poppins e la famiglia Banks, esorcizzando qualche fantasma dell’infanzia. Ora le tocca tenere a bada Walt Disney (Tom Hanks) ed il suo team deliziosamente agguerrito: vogliono comprare i diritti dei libri e confezionare qualche mielosa pellicola per bambini. Dura convincere l’iron lady, tutta no, accento inglese e sorsate di the, persino negli studios della Disney, dove anche la merenda è un’americanata (gustose, specie, le gelatine a forma di Topolino). Le divergenze con la squadra dei creativi sono d’ogni tipo, persino fantasiose dispute sui baffi di Mr. Banks: Walt Disney li vorrebbe tenere – a sua immagine – mentre la donna gli farebbe il contropelo. Ma di là delle controversie artistiche, il vero problema consiste nello scrivere i titoli di coda agli antichi traumi familiari di Pamela: un padre alcolizzato (Colin Farrell), eppure sinceramente affezionato, mitizzato e poi perso con dolore. Riusciranno i nostri eroi – Mr. Disney, ma anche un vivace e ligio autista (Paul Giamatti) – a salvare Mr. Banks, i sogni dei bambini e gli incubi di una scrittrice inglese?[MORE]

LA PILLOLA DI TAVOR VA GIU' - In principio era una variante del meta-film, cioè il film backstage, che racconta il making of. L’anno scorso, ad esempio, era stata la volta dell’Hitchcock di Sacha Gervasi, anch’esso risolto in una para-psicoanalisi oscillante tra il dramma e l’intenerimento zuccheroso. L'effetto, però, è più alla Ruby Sparks, su impotenze e poteri dell'immaginazione. Certo è che quei flaconcini di pillole ordinatamente impilati sul comodino da Pamela, all’arrivo in albergo, dopo aver fatto piazza pulita d’ogni sorta di peluche\totem fattole trovare in stanza da(lla) Disney, sa davvero di Blue Jasmine catapultata in un mondo troppo colorato, in cui il sogno americano – tanto lavoro, tanta grana ma anche il panem et circenses di Hollywood – scazzotta con quello che non è il semplice British incallito d’una zitella un po’ inacidita, quanto d’una solitaria, fantasiosa signora che ha visto decadere il castello incantato della propria creatività in casa degli spettri.

Saving Mr. Banks si scrolla di dosso con elegante tenerezza la retorica, pure inevitabile, del cinema disneyano che si autocelebra come una delle tante pioneristiche imprese americane, proprio in ragione delle capatine d’agro realismo: uno sciroppo amarissimo somministrato con gli interludi in flashback dell’infanzia della scrittrice, a cui Emma Thompson restituisce con signorile ed intesa interpretazione le fattezze tirate. Il mix tra l’elogio della follia creatrice e la lotta contro la follia del ventesimo secolo, in forma di nevrosi, alcolismo, famiglia disgregata e dintorni, è un'epica battaglia, sul filo dell'ironia, per salvare i sogni: una micro-epica sì rischiosa per l’effetto operetta, ma necessaria.

L'ELOGIO DELLA FOLLIA DEI MAD MEN - La follia, d’altronde, riluce con genuino umorismo da contesto vintage in questo “a proposito di Disney” di John Lee Hancock: in cui, per dirne una, sono irresistibili le incursioni nelle stanze dei bottoni dei mad men che ricamano storie e tessono melodie, oltre a cercare di risollevare l’aspro umore da censore della scrittrice con cucchiaiate di genio e gaie improvvisazioni di balletti; o in cui, ancora, i botta e risposta tra Pamela ed il suo autista Ralph (Giamatti) a mo’ di A spasso con Pam sono curati con la stessa delicatezza con cui si cercherebbe di far rifiorire un qualche bocciolo richiusosi per isterilita ripicca. C’è una cornice, insomma, di fertile tenerezza, che gemma dal mondo Disney, persino nell’intonata colonna sonora (che rielabora non solo Mary Poppins, ma fuggevolmente anche Biancaneve), con l’effetto di cavalcare, come Pam e Walt sui cavallini della giostra di Disneyland, verso un coming of age dell’età adulta, un nuovo ordine emotivo. In maniera insospettata, ha da regolare qualche conto lo stesso Disney, altro soggetto dall'infanzia non facile: un tocco di Saving Mr. Hanks. Lo dicono i mad men della sceneggiatura, d’altronde: “Questo è quello che facciamo noi raccontatori di storie: ristabiliamo l’ordine con l’immaginazione”.

DATA USCITA: 20 febbraio 2014
GENERE: Drammatico
ANNO: 2013
REGIA: John Lee Hancock
SCENEGGIATURA: Kelly Marcel
ATTORI: Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell, Paul Giamatti, Jason Schwartzman, Ruth Wilson, Rachel Griffiths, B.J. Novak, Bradley Whitford, Kathy Baker, Victoria Summer, Dendrie Taylor, Ronan Vibert
FOTOGRAFIA: John Schwartzman
MONTAGGIO: Mark Livolsi
MUSICHE: Thomas Newman
PRODUZIONE: Ruby Films, Essential Media & Entertainment, BBC Films, Hopscotch Features, Walt Disney Pictures
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
PAESE: USA
DURATA: 125 Min

 

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Antonio Maiorino
critico cinematografico - on Twitter