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Sa.Spo. Cagliari: ai Societari Paralimpici di Roma confermato il quarto posto

CAGLIARI, 6 OTTOBRE 2020 - Doveva essere una missione di contenimento e così è stato. La Sa.Spo Cagliari ritorna dai Campionati Italiani Paralimpici di Società di Atletica leggera, organizzati dalla FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) con un quarto posto (su 23 partecipanti) sia nella classifica assoluta, sia in quella promozionale.

In attesa della tanto attesa operazione di rinnovamento, il club campidanese può dirsi soddisfatto anche perché le due giovani promesse Riccardo Campus e Mattia Cardia hanno mostrato incoraggianti miglioramenti, scaturiti da una mole di allenamenti molto più incisivi. Ma colpisce soprattutto l’exploit del campione europeo under 20 dei 100 metri che si scopre eccellente saltatore in lungo.

Indispensabili anche gli apporti da parte dei due “vecchietti” Fabrizio Minerba e Roberto Felicino Musiu che sacrificandosi per la causa, nonostante l’insufficiente preparazione alle spalle hanno, permesso alla squadra di restare nei piani alti: senza di loro altre concorrenti li avrebbero risucchiati in classifica.

In totale la delegazione saspina ha totalizzato 7115 punti nell’assoluto, vinto dalla Sempione 82 Pallanzeno che si laurea campione d’Italia 2020 con un punteggio di 25.204, seguita dall’Omero Bergamo e l’Anthropos Civitanova. Nel promozionale, che consacra l’Antropos Civitanova con 50276 punti, il quartetto cagliaritano chiude a 19088.

La due giorni sportiva si è vissuta al Centro di Preparazione Paralimpica di Roma, sede degli uffici federali e della Scuola di Para atletica del CIP. Non potevano mancare il presidente federale FISPES Sandrino Porru (fondatore della Sa.Spo.) e il presidente CIP Luca Pancalli.

Oltre ad essere il tecnico responsabile dell’area disabili fisici del sodalizio isolano, Antonio Murgia era presente al Centro Tre Fontane anche in qualità di vicepresidente Sa.Spo e consigliere federale FISPES. Giustamente, nello stilare il consuntivo vede un bicchiere mezzo pieno: “Se andiamo a vedere i risultati nudi e crudi – afferma – c’è Mattia che rispetto alle sue precedenti uscite si è migliorato nelle corse e mai in vita sua aveva saltato così tanto nel lungo. Ora il suo obiettivo, epidemia permettendo, saranno gli italiani indoor. Suscita sempre di più meraviglia Riccardo che ha confermato tutto il buono mostrato agli individuali di Jesolo. Tanto di cappello a Fabrizio e Roberto per il loro attaccamento alla maglia davvero commovente”.

L’incombente stagione fredda potrebbe consentire ai reclutatori saspini di individuare nuove risorse umane: “Se la pandemia ci lasciasse in pace lavoreremmo più liberamente nella ricerca di giovani leve – continua Murgia – per consentire un ricambio generazionale nei confronti di coloro che hanno dato tanto alla causa SaSpo e da cui non possiamo pretendere miracoli. I nostri obiettivi sono soprattutto le scuole, ma si vorrebbero catturare, inoltre, le attenzioni di quei ragazzi disabili che per varie ragioni hanno abbandonato sport di massa come il calcio”.

Il dirigente Claudio Secci ripercorre mentalmente le ultime stagioni di societari FISPES: “Siamo reduci da un quinquennio ricco di soddisfazioni nei Campionati Italiani – dice – dove nel 2015 ci siamo classificati terzi, due anni dopo abbiamo conquistato il titolo italiano e nel 2018 quello di vicecampioni. Ora diamo il via ad un nuovo ciclo partendo dai prospetti più giovani che già fanno parte del nostro sodalizio. Ci impegneremo nel coinvolgere gli atleti in carrozzina che in passato rappresentavano il fiore all’occhiello della SASPO. Ho notato però che negli ultimi campionati, tali specialisti latitano anche nelle altre società. Saremo risoluti nell’intraprendere una campagna pubblicitaria tramite il CASP (Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico), e attraverso progetti con le scuole al fine di sensibilizzare nuove persone”. Ma non finisce qui perché Secci mantiene i contatti un’associazione che si occupa di bambini e malformazioni congenite: “Hanno diversi iscritti anche in Sardegna – conclude – e contatteremo le famiglie per inserirli nei progetti di avviamento allo sport”.

I RISULTATI

Riccardo Campus – categoria T 37 

100 mt: 1° (16.81)

800 mt: 1° (2.52.07)

1500 mt 1° (5.42.57)

Mattia Cardia - categoria – T12

100 mt: 2° (13.03)

200 mt: 2° (27.39)

salto in lungo: 1° (5.04)

Fabrizio Minerba – categoria T37

100 mt: 3° (18.69)

200 mt: 2° (39.75)

400 mt: 2° (1.32.56)

Roberto Felicino Musiu – categoria – T 36 – F36

Peso: 7° (5.76)

Disco: 6°(14.81)

100 mt 1° (20.24)

PARLANO MATTIA CARDIA E RICCARDO CAMPUS

Problemi legati al lockdown e allo studio hanno costretto Mattia Cardia a trascurare l’agonismo per parecchi mesi. Ma il campioncino di Villanovafranca gradualmente sta riscoprendo le sue forze non solo come sprinter. “Durante la quarantena mi sono concentrato solamente sui lavori di potenziamento – conferma l’asso continentale - tralasciando quelli aerobici o lattacidi. Con queste opzioni a risentirne maggiormente è stata la preparazione nei 200 metri. Successivamente si sono aggiunti degli intoppi riconducibili al conseguimento della maturità”. La forma dei tempi d’oro non è più un miraggio: “Ho ripreso da pochissimo tempo – specifica Mattia - trovandomi ancora coinvolto in un ciclo introduttivo di allenamento che mi sta consentendo non solo di ricostruire la stagione ormai volgente al termine, ma di preparare pure la nuova. A Roma ho riscontrato un leggero miglioramento nei 100 metri rispetto a Jesolo; nei 200 sono sceso di otto decimi grazie anche a Makhoudia Mbengue dell’Omero Bergamo che mi ha aiutato a tirare la volata”. Ma quasi non riesce a credere che si sia superato nel salto in lungo: “Rimango piacevolmente sorpreso – conclude l’atleta che milita nelle Fiamme Azzurre – nell’aver raggiunto i cinque metri, cioè la settima prestazione mondiale nel ranking del 2020. Sono molto contento e dopo che avrò compiuto delle analisi di tipo prestativo deciderò, per il futuro, se concentrarmi proprio su questa specialità o su altro”.

Riccardo Campus sta facendo passi da gigante perché si allena sei volte alla settimana attorno all’isolato della sua casa di Terralba. “Sono molto contento delle tre gare, perché ho migliorato il personale sia nei 100, sia negli 800 – rimarca Riccardo - mentre nei 1500, che non avevo mai affrontato in una gara ufficiale, ho realizzato un buon tempo grazie anche ai consigli di Antonio Murgia e Claudio Secci”.

L’allarme Covid l’ha allontanato dal campo CONI di Oristano dove si allenava due volte alla settimana, ma evidentemente anche la strada rappresenta un ottimo succedaneo: “Il mio obbiettivo è quello di migliorare sempre di più”.