InfoOggi Cinema

SARNO FILM FESTIVAL - Recensioni sui corti fuori concorso - PARTE 1

SARNO, 1 MAGGIO 2012 - Sabato 28 aprile presso il Key Drum di Sarno, dalle 20,30, si è tenuta una serata promozionale del Sarno Film Festival, II edizione, con una interessante rassegna dei migliori corti fuori concorso. Infooggi era presente per valutare le opere e recensirle: un’utile occasione per effettuare un check-up sullo stato di salute della produzione italiana di cortometraggi, assai viva e ricca d’idee ma spesso penalizzata dal circuito distributivo.

Il 12 maggio, invece, ci sarà la serata finale, con i sette corti in concorso, tutti sul tema dell’uguaglianza, valutati da una giuria popolare ed una giuria tecnica che annovera nomi quali quelli di Maurizio Gemma; Presidente della Film Commission Regione Campania, Guido Lombardi, regista di Là-bas – Educazione criminale, premiato a Venezia e candidato ai David di Donatello; Sergio Rinaldi, Presidente di AperitivoCorto e regista freeland; Salvatore Ruocco, attore partenopeo di Gomorra, Gorbaciof, Là-bas – Educazione criminale, Napoli, Napoli, Napoli. Il festival è promosso dall'Associazione Il cantiere dell'alternativa ed ha conosciuto nella prima edizione la partecipazione di Abel Ferrara. Media partner è Radio Kolbe, che segue l'evento con un ciclo di puntate sul cinema impegnato in onda ogni mercoledì fino al 9 maggio dalle 19,30 alle 21.

Ecco, intanto, alcune valutazioni su parte dei corti proiettati nella rassegna del pre-festival.[MORE]

 

E BERTA FILAVA
Durata: 15 min.
Anno: 2012
Regia: Mattia Petullà
Genere: commedia
Produzione: ELENFANT FILM
Sinossi: Il "Tempo in cui Berta filava" è il tempo delle fiabe, passato o immaginario, fatto di attese sognanti, coraggio, desiderio. Un tempo che gli adulti spesso dimenticano. Una donna si mette in viaggio per rincorrere questo tempo perduto...

Petullà incrocia sul sentiero della tradizione popolare la realtà ed i suoi torbidi in silente deflagrazione (immigrazione, mafia, miseria) con una diegesi fiabesca ed attutita, in cui le rughe, pure sorridenti, degli anziani protagonisti, solcano una recitazione continuativa, ininterrotta, legata dal filo sottile del tema musicale di Daniele Furlati. Il gioco visivo dell’isolamento – secondi piani in fuori fuoco insistiti, campi e controcampi, dialoghi che mutano in monologhi – si rompe, come d’incanto, in un finale catartico non tanto per dichiarata, ludica ribellione dei protagonisti, quanto per più plateale rottura del meccanismo realistico. Una gemma, o un tessuto prezioso filato con artigianale maestria.

GLI OCCHI DI AISHA
Durata: 8 min.
Anno: 2011
Regia: Michele Pelosio
Genere: drammatico
Sinossi: Scontro di culture diverse nella società moderna. La giovane Aisha, fresca diplomata con 100 e lode, cerca di scrollarsi di dosso un’identità scomoda.

Quello di Pelosio è un corto che cura molto inquadrature, ambienti, contesti: forse per questo il cuore dell’opera, nel dialogo tra Aisha e la madre, risulta di contro leggermente appannato, frettoloso dal punto di vista drammatico. Resta il pregio del finale da cartolina, silenzioso, ovattato nella musica di Andrea Bellucci: l’avventura di Aisha, un futuro ignoto, è una tenera eclissi all’Antonioni.

IN-VEN-TÀ-RIO
Durata: 10 min.
Anno: 2011
Regia: Jerry D'Avino
Genere: horror
Sinossi: Un uomo apparentemente normale, ma con l’ossessione dell’ordine e degli archivi.

Piccolo horror maniacale, con una prima parte claustrofobica, kafkiana, fatta di close up insistiti e di rumoroso silenzio, ed una seconda dilatatamente macabra. L’effetto “nero” è conseguito con una tendenza alla deformazione grottesca, che azzera i dialoghi e punta a trasformare una scrivania ed un archivio in una piccola bottega degli orrori. Intelligente lo slittamento dell’orrore dal versante sociale a quello psicologico: dall’alienante pratica impiegatizia al disturbante, delittuoso epilogo.

(in foto: Guido Lombardi, il regista testimonial del Sarno Film Festival)
(...continua...)



Antonio Maiorino