Cronaca

Sarah Scazzi, un anno dalla sua tragica scomparsa

TARANTO, 26 AGOSTO 2011 – E’ già trascorso un anno dalla scomparsa di Sarah Scazzi, la ragazzina di 15 anni di Avetrana, in provincia di Taranto. Per mesi, siamo stati bombardati mediaticamente con interviste, notizie, indiscrezioni che comunque non hanno portato ad avere, fino ad ora, la certezza su quanto sia accaduto. [MORE]

 

Tutto ha avuto inzio, appunto, il 26 agosto di un anno fa quando Sarah Scazzi decide di uscire di casa prestissimo, per raggiungere la cugina Sabrina e andare al mare, insieme ad un'altra ragazza, Mariangela Spagnoletti, che sarebbe passata a prenderle in auto. Ma da questo momento le tracce della piccola Sarah si perdono e comincia il giallo. Si inizia a cercare ovunque, varie ipotesi si susseguono: allontanamento volontario, infatuazione per qualcuno conosciuto su Facebook, rapimento a scopo sessuale.


Cominciano anche gli appelli sia in tv che sui giornali, uno rivolto direttamente al Presidente della Repubblica, Napolitano, ad opera della mamma della ragazzina, Concetta Scazzi. Dopo poco più di un mese, il 29 sttembre, lo zio Michele Misseri, comincia a mettere in scena la farsa: il casuale ritrovamento del telefonino di Sarah che lui dice di aver scoperto bruciacchiato (con la scheda ma senza batteria) tra le stoppie mentre lavorava in campagna.


Il colpo di scena arriva nella notte tra il 6 e il 7 ottobre durante un drammatico interrogatorio crolla e confessa che Sarah in realta' era arrivata a casa sua. A quel punto lui l'aveva uccisa strangolandola in garage in seguito a un'avance sessuale rifiutata e poi racconta di averla seppellita in un pozzo in contrada 'Mosca' sulla strada per Nardo' dove il cadavere viene recuperato poche ore dopo.


Tutto ciò diventa ancora più drammatico se si pensa che Concetta Serrano, madre della vittima, viene informata della tragica verità, mentre è ospite della trasmissione televisiva di rai tre 'Chi l'ha visto?'.
A seguito della confessione e del ritrovamento del corpo, Michle Misseri viene arrestato. Nella prima versione Misseri aggiunge un particolare macabro poi smentito: prima di gettare Sarah nel pozzo avrebbe abusato sessualmente del cadavere.


Quando ormai si pensa di aver trovato il mostro di questo atroce delitto, ad una settimana dalla ritrovamento del cadavere, il reo confesso cambia versione chiamando in causa la figlia Sabrina dicendo che insieme hanno concordato di dare una 'lezione' a Sarah per le voci messe in giro sulle presunte molestie dello zio, poi sfociata nell'omicidio. La cugina l'avrebbe condotta in garage e tenuta per le spalle mentre il padre la strangolava. Questo colpo di scena, fa rabbrividire ancra di più se si pensa che solo qualche giorno prima, aveva condannato aspramente in tv il gesto del padre.


Il 15 ottobre, gli inquirenti danno validità alle parole di Michele Misseri, così Sabrina prima viene fermata e poi arrestata. Il 4 novembre Misseri, cambia di nuovo le carte in tavola dichiarando che e' stata la figlia, da sola, a uccidere la cugina probabilmente a causa di una lite dovuta alla gelosia per l'amico Ivano Russo di cui Sabrina e' innamorata ma che riservava attenzioni affettuose anche a Sarah. Lui sarebbe intervenuto dopo, per occultare il cadavere così come gli sarebbe stato chiesto dalla figlia.


Dopo la decisione presa dal gip Martino Rosati, anche il Tribunale del Riesame di Taranto il 13 novembre conferma la detenzione in carcere di Sabrina, respingendo l'istanza dei suoi avvocati. Le indagini procedono, troppi punti oscuri, troppa cpnfusione. Nemmeno l’arma del delitto è stata trovata: Misseri prima aveva parlato di una corda, poi di una cintura per poi tornare di nuovo alla corda.


Tutti i tentativi fatti dai legali di Sabrina per far cambiare decisione agl’inquirenti vanno a vuoto: sia da parte del gip (il 22 dicembre) che del Riesame (18 gennaio) vi sono pronunciamenti negativi in merito. A Natale, con due lettere di Michele ad indirizzo delle figlie, Sabrina e Valentina, per l’ennesima volta cambia versione: si autoaccusa nuovamente, dando la colpa del suo gesto al nervosismo di quel pomeriggio caldo e afoso quando mentre non riusciva a mettere in moto il trattore in garage, Sarah sarebbe entrata, forse dopo averlo sentito urlare, e lo avrebbe disturbato e importunato. Per questo l'avrebbe strangolata e la vittima cadendo avrebbe anche urtato la testa contro un compressore.


Tuttavia ciò non viene preso in considerazione da parte degl’inquirenti . Come affermerà il gip del Tribunale, Martino Rosati, il ruolo di Michele e' ormai ''di secondo piano'' e soprattutto le sue dichiarazioni ''decisamente marginali''. Sono tre le versioni fondamentali di Misseri (omicidio compiuto da solo; con la complicita' della figlia; Sabrina unica responsabile) che diventano otto-nove se si scende nei particolari. Più volte i giudici si pronunciano negativamente sia su un confronto tra padre e figlia, che su un incidente probatorio incentrato proprio sul contenuto delle lettere.


Tra gli inquirenti, in base alle testimonianze, alle telefonate,ai messaggi sms, ed altro, comincia a maturare l’idea che l'omicidio non sia avvenuto in garage ma in casa. Forse per trasportare il corpo nella rimessa sotterranea per poi caricarlo in auto e per nascondere la scena agli occhi indiscreti dell'amica Mariangela, e' stato utilizzato un passaggio interno. Da ciò anche la convinzione che la madre di Sabrina, Cosima, non poteva non essere al corrente di tutto quanto.


Il 23 febbraio arriva un altra novita': vengono arrestati Carmine Misseri, fratello di Michele, e Cosimo Cosma, il nipote. Sono accusati di aver aiutato l'agricoltore di Avetrana a seppellire la vittima. Gli inquirenti si basano soprattutto su tabulati telefonici e intercettazioni telefoniche ovviamente successive ai fatti. Questi vengono poi scarcerati il 10 marzo, anche se rimangono indagati.


Ciò che ormai tutti si attendevano, l’arresto di Cosima, avviene il 26 maggio. Le accuse che le sono mosse sono concorso in omicidio oltre che in soppressione di cadavere insieme alla figlia Sabrina, alla quale viene notificata in carcere un'altra ordinanza di custodia cautelare. Il 30 maggio Michele viene scarcerato e puo' tornare a casa. Ha solo l'obbligo di firma presso la caserma dei carabinieri. In seguito dovra' rispondere solo di soppressione di cadavere.


In base a nuove testimonianze acquisite (la più significativa riguarda quella del fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri che, in un primo momento, aveva dichiarato di aver visto Cosima e forse Sabrina rapire la dopiccola Sarah il pomeriggio del 26 agosto, per poi ritrattare tutto affermando che si trattava di un sogno), il Tribunale del riesame, il 20 giugno, respinge le nuove richieste di scarcerazione presentate dalle difese delle due donne, Cosima e Sabrina che agli inizi di agosto decidono di stare insieme in carcere.


Il 1° luglio alle 15 persone (compresi 4 legali) che a vario titoli secondo gli inquirenti sarebbero, a vario titolo, coinvolti in questa bruttissima vicenda, e' stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini.

 


Così, si è arrivati all’inizio l'udienza preliminare del processo , prevista per lunedi' 29 agosto , davanti al gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere, il quale ha dichiarato urgente il processo poiche' il 14 ottobre scadono i termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri.

 


Vedremo se si riuscirà ad arrivare con certezza alla verità.
 

Rosy Merola