Cronaca
Sarah Scazzi, parla la zia Cosima: 'Dopo la scomparsa di Sarah ho pensato avesse avuto un incidente'
TARANTO, 27 FEBBRAIO 2015 – Cosima Serrano, zia di Sarah Scazzi, in carcere da due anni per l’omicidio della nipote, pare abbia deciso di rompere il silenzio, e oggi durante il processo d’Appello dirà qual è la sua verità. Ad annunciarlo è stato l’avvocato della donna, Francesco De Jaco. Sono passati quasi 5 anni dall’omicidio di Sarah, la studentessa di 15 anni strangolata ad Avetrana il 26 agosto del 2010, e da quasi due anni Cosima e sua figli Sabrina sono condannate all'ergastolo, poiché ritenute colpevoli in primo grado di omicidio volontario e sequestro di persona.
Oggi sarebbe la prima volta che Cosima Serrano parli davanti ai giudici della Corte d’Assise, ma non è ancora chiaro se la donna accetterà di sottoporsi all'esame delle parti (in primo grado si avvalse della facoltà di non rispondere) oppure farà dichiarazioni spontanee, ipotesi più probabile.[MORE]
Durante il processo di oggi, inoltre, il perito nominato dalla corte d'assise d'appello depositerà la trascrizione di tre telefonate, che al processo di primo grado non furono prese in considerazione. Una è quella intercettata fra Sabrina e suo padre, Michele Misseri, durante la notte fra il 6 ed il 7 ottobre 2010, in cui il contadino si confessò responsabile del delitto e rivelò agli investigatori il luogo dove era nascosto il corpo della nipote. “Però papà perché lo hai fatto? Io non me lo so spiegare! Tu non hai fatto mai niente di male, perché quel momento? Che ti è successo?" dice al telefono Sabrina parlando al padre, subito dopo che si era diffusa la notizia della confessione. "Non lo so!", risponde lui, "Poi parliamo!" replica la figlia.
Aggiornamento ore 11.50
Iniziano tra le lacrime le dichirazioni di Cosima Serrano, al processo d'appello per l'omicidio della nipote Sarah. "Alcuni amici di Sarah le dicevano che il padre era un delinquente. Noi non abbiamo mai detto questo, lo può dire anche Claudio (fratello di Sarah, ndr)". "Si è parlato di invidia, gelosia, ma non ho mai sentito che tipo di gelosia, invidia, quale rancore? Ci siamo sempre aiutati tra genitori e sorelle, quando Concetta ha avuto bisogno sono stata sempre presente".
Aggiornamento ore 13.00
Cosima ricostruisce il giorno della scomparsa
“Dopo la scomparsa di Sarah ho pensato avesse avuto un incidente”. Il 26 agosto 2010, quando Sarah scomparve, ‘ho detto ‘magari è successo qualcosa in strada, forse l’hanno investita e portata in ospedale’, e ho chiamato mia sorella dicendole di chiamare in ospedale”. “Meno di 24 ore dopo la scomparsa di Sarah ho pensato: o l’hanno presa per farle violenza o qualcuno di San Pancrazio Salentino vuole vendicarsi per il padre”.
“Il 26 agosto – ha raccontato Cosima – sono andata a lavorare la mattina, siamo andati fra San Giorgio Jonico e Taranto, sono tornata non prima delle 13.30 e a casa non c’era nessuno”. “Sono andata in bagno non c’era nessuno, ho mangiato, poi sono andata a letto e lì c’era mia figlia che stava dormendo. Ho acceso la tv perché sto più tranquilla, il silenzio mi dà fastidio. Dopo un po’ ho sentito un messaggio e mia figlia mi ha detto ‘devo andare al mare, mo’ avviso Sarah’”. “Dormivo e non dormivo, Sabrina – ha continuato Cosima – stava col telefonino in mano, si è alzata, mi sono tranquillizzata quando ho sentito sbattere la porta. Dopo alcuni secondi ho sentito dire ‘Papà, hai visto arrivare Sarah?’ e poi ha chiesto a me aggiungendo ‘perché Sarah non c’è’. Ho detto magari è successo qualcosa in strada, forse l’hanno investita e portata in ospedale e ho chiamato mia sorella dicendole di telefonare in ospedale. A quel punto mi sono vestita per andare dai carabinieri, ho incontrato mia sorella che andava in caserma per informarli. Mia figlia mi ha detto ‘facciamo un pò di giri in auto’. Abbiamo incontrato Mariangela Spagnoletti e un’altra amica, poi sono tornata a casa”.
“In primo grado – ha proseguito Cosima – non ho parlato tanto. Mi ha consigliato il mio avvocato, tanto non sarebbe cambiato nulla, era scontato”, aggiungendo di non aver “mai avuto bisogno” di aiuto da Concetta. “Mio marito ha tentato di aggredirmi due volte. La prima con un’accetta, la seconda volta in campagna con una pietra”. “Sarah – ha aggiunto Cosima – è stata sempre trattata da ospite. Lei parlava male della madre e io la rimproveravo dicendole che tutte le mamme, quando si preoccupano delle figlie, sembrano cattive”.
Su quanto detto dal fiorai Cosima dichiara: “Il fioraio racconta un sogno, è assurdo che Sarah si trovasse lì in strada e Anna Pisanò ha amplificato un sogno. Quel giorno Sarah non l’ho vista proprio, l’ho vista la sera prima”. “Anche la ragazzina, Alessandra Spagnoletti, – ha continuato Cosima – ha raccontato le cose come una poesia, era impossibile che potessi essere vestita come dice lei”.
E poi su Sabrina e Ivano: “Tutti sapevano che a mia figlia piaceva quel ragazzo (Ivano Russo, ndr). Si appartavano? Meglio così. Ivano non era sposato, cosa c’è di male? Non mi importa della vergogna che dice la gente. Mia figlia è una persona con la testa sulle spalle”.
“Sono passati 2015 anni e Gesù Cristo venne condannato dal popolo. Se allora tutti vogliono che siamo condannate…Oggi tutti i giorni vengono condannati degli innocenti”.
(foto dal sito www.ultimenotizieflash.com)
Michela Franzone