Chiesa e Società
Santa Teresa D'Avila maestra di preghiera
"Vie dello spirito"
Il 15 Ottobre la Chiesa celebra la memoria di Santa Teresa d'Avila, grande maestra dello spirito, colei che ha tracciato le basi di quello che deve essere il cammino da intraprendere per ogni cristiano deciso a seguire Gesù Cristo.
Molti sono gli scritti cristiani che propongono itinerari di perfezione, ma la cosa straordinaria di Teresa è che lei pone come punto fondamentale del nostro andare incontro al Signore, la conoscenza di sé stessi in Cristo e trova nella preghiera il punto di partenza.
Teresa sperimenta tutto questo prima di su stessa , poi lo propone alle sue consorelle e quindi a tutti noi.
Volendo mettere insieme un pò tutti gli scritti di Teresa, si potrebbe sinteticamente affermare (soprattutto leggendo il Castello Interiore) che Teresa propone un cammino diviso in 7 tappe, dove nella fase iniziale emerge lo sforzo e la lotta dell'uomo di decidersi a seguire il Signore seriamente, con quella che lei chiama "determinata determinazione", per giungere poi verso le ultime tappe, dopo aver attraversato una piena purificazione dei propri sensi, al raggiungimento di una certa maturità in cui predomina la grazia di Dio e la capacità di saperla accogliere.
Il cammino indicato da Teresa segue la via della preghiera in un continuo crescere, che va dalla preghiera vocale alla meditazione per giungere alla contemplazione perfetta, un percorso non certo privo di ostacoli, scoraggiamenti e tentazioni, per questo Teresa raccomanda, in un'altra sua opera "il Cammino di perfezione", tre vie da seguire: l’amore reciproco, il distacco esteriore ed interiore e l’umiltà.
È attraverso la preghiera, proprio attraverso il continuo dialogo con il Signore che la persona riesce a conoscere veramente e interiormente se stessa, scoprire quindi la sua vocazione e missione nel mondo.
È quello che avviene in Teresa.
Si può dividere il percorso spirituale di Teresa in tre tappe:
- il primo periodo dell’adolescenza, che possiamo definire della tiepidezza, in cui Teresa è combattuta tra i frivoli piaceri mondani e il pensiero della vita religiosa;
-il secondo periodo del suo ingresso al Carmelo nel 1536 rappresenta la sua prima conversione, periodo che lei stessa definisce “un mare tempestoso" ma che, grazie alla preghiera, riesce a superare sperimentando la cosiddetta “seconda conversione”, quando un giorno, nel 1554 contemplando una statua di Cristo tutto coperto di piaghe ne rimane talmente colpita nell’animo che da allora confida unicamente in Dio.
- Per giungere ad un terzo periodo, in cui raggiunta ormai una piena maturità spirituale e ricolmata di speciali grazie, rivelazione e doni celestiali, Teresa scopre la sua missione di riformatrice e fondatrice, che la porta a definirsi nell'ultima ora della sua vita:"figlia della Chiesa".
La sua vita immersa nella preghiera insegna a tutti noi che il cammino verso la santità è frutto più di una collaborazione con Dio che di una conquista personale, per questo per Teresa punto di partenza è la preghiera, che lei definisce nella sua autobiografia: "un rapporto di amicizia, un trovarsi frequentemente da soli a soli con chi sappiamo che ci ama".
Stefania Tolomeo