Cultura e Spettacolo

Sanremo 2013 : le pagelle della prima serata

SANREMO, 13 FEBBRAIO 2013 - Archiviata la prima serata del Festival di Sanremo 2013 è già tempo di bilanci e di tirare le prime somme. Tra poche soprese e un pizzico di delusioni, ecco le pagelle dei protagonisti. I big presentano due canzoni in gara, tra le quali il pubblico da casa e una giura di qualità ha decrato le prime sette canzoni qualificate al Festival.[MORE]

FABIO FAZIO - ritorna al Festival di Sanremo come conduttore per la terza volta e comincia la serata visibilmente emozionato prima di lanciare la dedica - ricordo a Giuseppe Verdi sulle note di "Va Pensiero". Conduce senza tante sorprese, direi che fa il suo compitino senza mai uscire fuori dal foglio. A tratti soporifero. Voto 6

LUCIANA LITIZZETTO - Arriva a Sanremo come Cenerentola dei nostri tempi a bordo di una zucca. Pessima la scelta degli abiti, ma possiamo tranquillamente dirlo : ha salvato e salverà questo Festival. Ironica, pungente, ha sdoganato il cliche della bella e stupida valletta di Sanremo dimostrando, tra le altre cose, di riuscire anche a scendere le temute scale dell'Ariston senza inciampare. Voto 7,5

MAURIZIO CROZZA - ha proposto un numero di satira politica toccando tutti gli esponenti in lizza al Parlamento per le prossime elezioni. La sua ironia su Berlusconi non è stata accolta bene dal pubblico, che l'ha fischiato appellandolo "pirla" impedendogli quasi di poter proseguire. Grazie al soccorso di Fazio ha continuato il suo teatrino tra Ingroia, Bersani e Montezemolo. Onestamente bisogna riconoscere che il comico genovese ha brillato di poca originalità e di poca prontezza dinanzi alle proteste dell'Ariston. Ha fatto e detto di molto molto meglio. Voto 6

TOTO CUTUGNO - ritorna al Festival di Sanremo come super - ospite ed emoziona rivederlo cantare "L'Italiano" dopo quasi 30 anni dalla prima esibizione. Del resto sono cambiate tante cose da quell'"italiano" e dall'Italia di tanti anni fa. Un ritorno al passato che ha convinto, fatta eccezione per la presenza del coro dell'Armata Rossa che sinceramente è stata l'unica nota stonata. Anzi dicendola tutta la presenza sul palco non fa che confermare la tesi del "cane sciolto" Anna Oxa circa gli accordi sotto banco tra Sanremo e la Russia, che quest'anno ha nuovamente acquistato i diritti del Festival di Sanremo. Voto 6

BIG :

MARCO MENGONI - Seconda prova sanremese per l'ex vincitore di X-Factor, che questa volta dimostra non solo di aver trovato un accurato stylist, ma anche di voler puntare al podio. Presenta "L'essenziale" classica ballad in pieno stile sanremese e "Bellissimo", canzone - scarto scritta da Gianna Nannini, che non convince. Tra le due la mia scelta ricade senza alcun dubbio sul primo brano, che si qualifica per la finale. Voto 6,5

RAPHAEL GUALAZZI - Ritorna a Sanremo dopo aver conquistato il pubblico europeo. Lo fa con due brani interessanti, che lo rappresentano completamente. Una musica che storce il nasco alla nazionale popolare, ma che potrebbe rivelarci delle sorprese nella corsa alla finale. Passa il turno "Sai ci basta un sogno". Meritatamente. Voto 7

DANIELE SILVESTRI - In assoluto il mio preferito della serata. Presenta due brani diversissimi ed entrambi validi. Colpisce subito "A bocca chiusa" quasi sussurrata dal cantautore romano, mentre alle spalle l'attore Renato Vicini recita il testo del brano nel linguaggio dei segni. "Il bisogno di te" fa l'occhiolino a "Salirò" celebre brano di qualche Sanremo fa. Tra le due ha la meglio, con il 61%, "A bocca chiusa" e attenzione potrebbe essere la vera sorpresa di questo Festival. Voto 8

SIMONA MOLINARI e PETER CINCOTTI - secondo Festival per la Molinari, che questa volta ha deciso di farsi accompagnare dal cantautore statunitense Peter Cincotti. I due duettano sulle note di "Dr. Jeckyll e Mr. Hide" e "La felicità". Sinceramente nessuna delle due canzoni lascia il segno. Si qualifica "La felicità". Senza infamia e senza lode. Voto 5

MARTA SUI TUBI - La vera novità di questo Festival. Una band catapultata nel posto meno adatto e congeniale alle proprie corde. Sinceramente entrambi i brani non brillano di luce propria, anzi il performer dissemina qua e là qualche nota fuori luogo e fuori orecchio. Tra "Dispari" e "Vorrei" passa il turno il secondo brano, sicuramente tra i due quello più immediato. Va riconosciuto alla band il coraggio di presentarsi rispettando il proprio stile. Voto 4,5

MARIA NAZIONALE - La sorpresa della prima serata. "Quando non parlo" è opera di Gragnagniello e si sente subito la mano del cantautore napoletano. Il secondo brano "E' colpa mia" è la classica canzone d'amore in cui la cantante sfodera tutta la sua potente voce. Peccato che entrambi le canzoni siano cantante in buona parte in napoletano. Voto 6

CHIARA GALIAZZO - La più attesa del Festival, delude le aspettative. A partire dal look fino alla scelta dei due brani in gara. Catapultata da X-Factor direttamente nella categoria Big del Festival partecipa al Festival con due canzoni d'autore, ma sinceramente nessuna delle due sembra essere nelle corde e nel cuore della talentuosa cantante. Propone : "L'esperienza dell'amore" scritta da Federico Zampaglione meriterebbe maggiori ascolti, ma l'assenza di un ritornello forte si sente eccome e "Il futuro che sarà" di Francesco Bianconi dei Baustelle, peraltro si vocifera brano rifiutato da Giusy Ferrari qualche Sanremo fa. Si qualifica quest'ultima risultano più immediata e di facile ascolto, pur restando sempre sottotono. Voto 5+

Emanuele Ambrosio