Politica
Sanità, via libera della Camera al ddl Lorenzin
ROMA, 25 OTTOBRE – La Camera dei Deputati ha approvato il testo del ddl Lorenzin per la riforma della Sanità. Tanti i punti toccati dalla proposta di legge licenziata da Montecitorio: si va dal giro di vite contro gli abusivi alla riorganizzazione della sperimentazione clinica, fino all’introduzione dell’aggravante per i reati commessi contro persone in stato di ricovero.[MORE]
Per quanto concerne, in primo luogo, la sperimentazione dei medicinali, il testo prevede la creazione di un Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali per le sperimentazioni cliniche, chiamato a monitorare le attività di questi ultimi, per i quali viene inoltre fissato un limite numerico (40).
Si introduce, in secondo luogo, una razionalizzazione nella disciplina degli ordini delle professioni sanitarie: all’ordine dei medici-chirurghi, dei veterinari e dei farmacisti si aggiungerebbero quello dei biologi e delle professioni infermieristiche, della professione di ostetrica, dei tecnici sanitari di radiologia, nonché quelli della riabilitazione, della prevenzione e delle professioni sanitarie tecniche.
La riforma segnerebbe inoltre il passaggio ad un sistema aperto per il riconoscimento di nuove professioni sanitarie. Previo parere del Consiglio superiore di Sanità e con l’accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni sarà infatti possibile ampliare il catalogo esistente. Percorso privilegiato sarebbe invece quelloprevisto per osteopati e chiropratici, dove l’individuazione è stata già effettuata per legge ma è ancora necessario l’accordo in Conferenza.
La disciplina del funzionamento interno degli ordini si applicherebbe inoltre anche ai chimici, fisici, biologi e psicologi.
Venendo ai profili di rilevanza penalistica, il testo del ddl Lorenzin introduce l’aggravante al reato di esercizio abusivo della professione se il reato riguarda una professione sanitaria. E’ inoltre previsto l'inserimento anche della circostanza aggravante per i reati contro la persona commessi in danno di soggetti ricoverati presso strutture sanitarie, sociosanitarie o socio educative.
Infine, la riforma prevede la modifica dell’attuale disciplina della dirigenza sanitaria, con l’istituzione di un unico livello dirigenziale e la previsione dell’estensione ai dirigenti sanitari del Ministero degli istituti applicabili alla dirigenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale.
Paolo Fernandes
Foto: meteoweb.eu