Sanità: Sileri, stop aggressioni a operatori, ogni giorno 4casi

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Sanità: Sileri, stop aggressioni a operatori, ogni giorno 4casi. Viceministro in Puglia a proiezione docufilm 'Notturno'.
BARI, 12 SET - "Ci sono almeno quattro casi al giorno di aggressioni al personale sanitario. Ed è una sottostima. La legge approvata ad agosto all'unanimità, nata a Bari e fortemente voluta dall'Ordine dei medici e poi dalla Federazione nazionale, deve essere un punto di partenza": così il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, si è espresso ieri sera, in occasione della 'Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari', celebrata a Noicattaro (Bari) con la prima pugliese del docufilm 'Notturno'.

Voluto dalla Federazione nazionale dei medici 'Fnomceo', per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza contro i medici e gli operatori sanitari vittime di aggressioni, il docufilm racconta la passione, la paura e la determinazione di medici in prima linea per scelta ma vittime di una condizione di insicurezza e solitudine.

Sileri ha evidenziano la necessità di "investire in sanità, aiutare il personale con mezzi e uomini". "Ma gli episodi di violenza che accadono in sanità - ha rilevato - rappresentano la punta di un iceberg di un fenomeno sociale più ampio. Per questo è importante educare le persone fin da bambini a rispettare gli altri, cominciando a far capire ai nostri figli fin da piccoli l'importanza e la storia del servizio sanitario nazionale".

"Non vorrei - ha aggiunto il viceministro - che l'idea di comunità che abbiamo recuperato durante l'epidemia da Covid-19 passasse troppo in fretta. Medici, infermieri e personale sanitario erano eroi anche prima dell'emergenza". Alla serata sono intervenuti anche il sindaco di Noicàttaro, Raimondo Innamorato, e il presidente dell'Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli.
Quest'ultimo ha ricordato come Bari sia stata "un laboratorio di idee da cui è nata la battaglia contro la violenza ai danni degli operatori sanitari, a partire dalla tragica morte di Paola Labriola (la dottoressa barese uccisa da un paziente nel 2013, ndr) che ha scosso profondamente la nostra comunità professionale".


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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