Cronaca

Sanità, primato negativo per Cosenza: danno erariale maggiore in Calabria

COSENZA, 29 FEBBRAIO 2012- L'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza registra il più elevato danno erariale in Calabria. Ad accertarlo la Guardia di finanza di Catanzaro nell'ambito delle indagini concluse con la segnalazione alla Corte dei conti di 30 tra direttori generali e commissari delle aziende sanitarie calabresi. Tra il 2007 e il 2010, infatti, nella provincia cosentina il danno calcolato ammonta 8.578.200 euro a fronte dei 20 milioni complessivi, sviluppatosi in gran parte (5,7 milioni) nel 2008.

I dettagli dell'operazione sono stati riferiti dal procuratore regionale della Corte dei conti, Cristina Astraldi De Zorzi, dal comandante provinciale della Guardia di finanza Salvatore Tatta, da quello del nucleo di polizia tributaria Fabio Canziani e da quello del gruppo tutela spesa pubblica Fabio Bianco. L'indagine condotta dalla Guardia di finanza, e' stato precisato, non ha un riflesso penale.[MORE]

Il danno erariale, secondo gli investigatori, è stato provocato dall'applicazione di tariffari, che cambiavano da azienda ad azienda, con importi superiori a quanto previsto dalla legge per i rimborsi ai laboratori di cliniche private, dal pagamento di prestazioni eccedenti il limite massimo fissato dai singoli contratti e dalla mancata percezione, da parte delle Aziende sanitarie, dei ticket pagati dagli utenti ai laboratori.

Il colonnello Fabio Bianco ha dichiarato: "Veniva applicato un tariffario errato, che prevedeva dei rimborsi ben superiori a quelli obbligatori stabiliti dalla legge. Veniva applicata male una normativa che prevedeva lo sconto da applicare sugli importi da pagare, che in sostanza non veniva applicato rispetto agli importi fatturati dai laboratori di analisi privati. I ticket anticipati dai contribuenti venivano trattenuti dai laboratori e in sede di liquidazione delle spettanze molto spesso ci si dimenticava di tenerne conto"

 L'Azienda sanitaria provinciale calabrese più virtuosa e' stata quella di Catanzaro, che nel periodo tra il 2007 e il 2010 ha fatto registrare un danno di 260 mila euro. L'Asp di Reggio Calabria ha maturato un danno 3,5 mln nel complesso. Nell'Asp di Crotone e' stato segnalato un danno di 4,4 milioni mentre in quella di Vibo di 2,1 milioni.

Davide Scaglione