Politica

Sanita': Nucera (Pdl), task-force lavorativa per la Calabria

REGGIO CALABRIA, 9 AGOSTO 2013 - "La sanita' non puo' essere considerata solo una questione di numeri e calcoli di spese. I recenti casi di malasanita' emersi dalla cronaca di questi giorni rivelano una difficolta' strutturale che va oltre l'impegno che medici e personale sanitario svolgono quotidianamente negli affollati reparti dei nosocomi calabresi, a cominciare dai pronto soccorso, alcuni dei quali, come sta avvenendo agli ospedali riuniti di Reggio Calabria, sono ormai al collasso".

Lo afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, che propone l'istituzione di una task-force governativa, per superare l'emergenza del momento, causata da carenza di personale, e processi di riorganizzazione che seppure avviati ed ormai a pieno regime, non riescono a superare le criticita' che derivano da decenni di gestione superficiale ed approssimativa di un comparto cosi' importante. "Il tavolo Massicci seppure attento all'evoluzione ed alla radicale trasformazione della sanita' calabrese, non e' riuscito finora a superare l'incancrenita e atavica situazione esistente in alcuni importanti ospedali della Regione con il risultato che molte volte e' difficile andare al di la' dell'ordinaria amministrazione.

Sarebbe utile, in questa fase di aggiustamento in itinere dell'organizzazione sanitaria regionale - suggerisce Giovanni Nucera - l'intervento del Corpo Sanitario dell'Esercito, da impegnare soprattutto per assicurare una efficiente funzionalita' dei Pronto Soccorso.

Non e' in discussione - precisa l'on. Nucera - la professionalita' e la preparazione dei nostri medici, e la dedizione con cui svolgono il loro lavoro. Agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, per esempio, il reparto di Pronto Soccorso e' costretto a fronteggiare giornalmente centinaia di interventi, anche a causa dell'assoluta assenza di una politica sanitaria del territorio che non da' nessun aiuto alle strutture ospedaliere. La carenza di personale medico ha costretto i piu' volenterosi ed eroici a turni estenuanti ed insopportabili. Ma c'e' il rischio che gli errori, le disattenzioni siano sempre in agguato. Circola voce, addirittura, che 9 medici su 12 di quel reparto abbiamo presentato certificati medici di malattia.

E' logico che davanti ad un quadro del genere la Calabria sia annoverata tra le Regioni con il piu' basso livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ma - come hanno rilevato le organizzazioni sindacali della sanita', nei giorni scorsi - sia prima per impegno, capacita' e partecipazione del personale sanitario, ormai costretto, dappertutto, a lavorare in condizioni disumane.

"Se di emergenza si tratta allora bisogna agire con misure d'emergenza. - afferma Giovanni Nucera - e l'utilizzo, in Calabria, nei reparti piu' delicati e impegnativi, di personale medico e di ausiliari del Corpo Sanitario dell'Esercito, mi sembra, al momento la cosa migliore da fare. Lo Stato - argomenta Nucera - non puo' solo imporre, come e' giusto, regole e prescrizioni riguardanti il rientro del debito, o la regolarita' e coerenza delle spese, ma deve fare la sua parte per assicurare, in questa fase di profonda e complessiva ristrutturazione della sanita' calabrese, la piena ed efficace funzionalita' dei servizi".

"C'e' un percorso in atto, articolato e complesso, che ha bisogno di tempo per liberare tutte le sue potenzialita' in termini organizzativi e sanitari. E' un'azione, quindi, che va sostenuta ed accompagnata, con un impegno che veda fianco a fianco, in un obiettivo comune di efficienza ed efficacia della sanita' in Calabria, Stato centrale e Regione. E' anche un modo questo per fronteggiare l'emergenza sanita' che la Calabria si trascina da tempo, e tra mille difficolta' sta cercando di superare con scelte innovative, fatte anche di sacrifici, ma anche lungimiranza ed estremo rigore amministrativo e politico".[MORE]