Cronaca

Sanità Lombardia, scontro su rincari ticket

MILANO, 17 GIUGNO 2013 – A seguito di un provvedimento varato dalla vecchia giunta regionale guidata da Roberto Formigoni - ovverosia la delibera del 28 dicembre 2012 - dal mese di giugno in tutti gli ospedali della Lombardia si dovrà pagare di tasca propria la cifra di 66 euro per sottoporsi a ben 55 interventi di mini chirurgia finora eseguiti gratuitamente. In particolare, con il suddetto provvedimento è stata introdotta la bassa intensità chirurgica (l'acronimo Bic ), piccoli interventi che - fino ad oggi richiedevano il ricovero – adesso possono essere eseguiti in regime ambulatoriale, «nel rispetto dell'appropriatezza della modalità di erogazione e in piena sicurezza per il paziente».

A causa di ciò, la Lombardia si troverà un ticket da 66 euro, il più alto d'Italia. Al fine di scongiurare il suddetto scenario, si sta pensando ad una mozione bipartisan da parte delle forze politiche. Riccardo De Corato, capogruppo in Regione Lombardia di Fratelli d'Italia, ha dichiarato: «Chiediamo al Vice-Presidente della Giunta Regionale e Assessore alla Sanità Mario Mantovani un provvedimento che congeli l'aumento dei ticket sanitari disposti dalla precedente Giunta, così come ha chiesto anche il gruppo della Lega. E' necessario diminuirli con un timing molto stretto a cominciare dalle fasce più deboli. Da Mantovani ci aspettiamo un provvedimento della Giunta che congeli da subito ogni aumento dei ticket, visto che nel programma della coalizione che ha vinto le elezioni regionali non solo non era previsto ma si sarebbe dovuto andare in direxione contraria». [MORE]

Per il capogruppo di Patto Civico in Regione, Lucia Castellano: «Dopo una campagna elettorale improntata sullo slogan che i ticket sarebbero stati bloccati, ecco che alla prima prova la giunta Maroni ne introduce di nuovi. E' ovvio, fuor di demagogia, che la sanità ha un costo, ma occorre che l'introduzione dei ticket sia l'ultima soluzione a cui si ricorre solo dopo aver abolito sprechi e tentato tutte le vie possibili di contenimento dei costi. Cosa invece si va direttamente a tassare i cittadini, per di più in difficoltà. Occorre che quella misura venga immediatamente sospesa, in qualsiasi momento sia stata presa, e che l'assessore riferisca in Commissione. Nascondersi poi dietro la storiella del 75% di tasse è fin puerile. Da qui alla fine della legislatura dovremo sentirci dire, quindi, che ogni scelta è legata a quella promessa che Maroni non era, e non è, in grado di mantenere?».

Incalza il Pd: «Lega e Pdl si rimbalzano le responsabilità. La querelle non appassiona nessuno soprattutto quando rimane il fatto che la pressione dei ticket in Regione Lombardia è troppo alta, la più alta d'Italia, e che per prestazioni di media entità si fa pagare ai lombardi ben 66 euro», dichiara Alessandro Alfieri capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che prosegue: «Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di introdurre il criterio della progressività volta a sgravare le fasce più basse dal costo oneroso dei ticket. In consiglio la nostra proposta è stata sempre respinta da Pdl e Lega. Romeo e La lega condividono la nostra posizione? Bene. Entro luglio con l'assestamento di bilancio la Regione vari la riforma dei ticket».

Sulla vicenda si è espresso anche il governatore Roberto Maroni: «Entrano in vigore provvedimenti presi lo scorso anno. Il nostro impegno è di abolire tutti i ticket entro la fine della legislatura. Lo faremo trattenendo il 75% delle tasse in Lombardia. La salute deve essere gratis per tutti i cittadini».

Infine, anche dal Pdl l’intenzione di cercare di arginare l’aumento dei ticket: «I lombardi non possono subire, anche sul fronte della sanita', altre negative conseguenze che scaturiscono da infelici scelte disposte dal governo Monti», afferma Claudio Pedrazzini, che conclude: «Tra le nostre priorità, c'è la tutela dei diritti dei cittadini della Lombardia, regione tra le più virtuose d'Italia. Il nostro impegno in Consiglio Regionale, insieme ai nostri alleati della Lega Nord, è quello di proseguire nel costante lavoro di ricerca delle soluzioni a salvaguardia dei diritti dei cittadini lombardi. E' questo, come noto, e' il fine prioritario su cui opera la giunta Maroni».

(fonte: Corriere della Sera, affariitaliani.it)

Rosy Merola