Cronaca
Sanità: infezioni ospedaliere, le contromisure della clinica S. Anna
CATANZARO, 13 APRILE- Le infezioni nosocomiali rappresentano un problema di sanità pubblica. Lo ha ribadito il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).[MORE]
Ci troviamo insomma di fronte ad un'emergenza planetaria; una "guerra" che impegna i sistemi sanitari contro batteri e funghi, che nel tempo hanno sviluppato delle resistenze molto forti alle molecole antibiotiche. In questo quadro, il paziente cardiochirurgico è considerato dalla medicina un soggetto tipicamente ad alto rischio.
Da qui, l'impegno che il S.Anna Hospital di Catanzaro porta avanti da anni nel monitoraggio, la prevenzione e il contrasto delle infezioni ospedaliere: osservando scrupolosamente non solo le prescrizioni ma anche le linee guida ministeriali e quelle condivise dalla comunità medico scientifica o, addirittura, anticipando, come nel caso dell'introduzione della check list in sala operatoria, ciò che solo successivamente sarebbe diventato un obbligo per tutti.
All'interno del Centro d'eccellenza operano il Comitato infezioni ospedaliere (CIO) e l'Ufficio del risk manager:organismi che, coordinati dalla Direzione sanitaria, gestiscono tutti gli aspetti della problematica infettivologica nell'ambito dei percorsi di diagnosi e cura, predisponendo protocolli e procedure, raccogliendo ed elaborando i dati, curando la formazione del personale nonchè le verifiche periodiche.
Per Maria Mongardi, presidente a Bologna dell'ANIPIO, l'associazione nazionale degli infermieri che si occupano di prevenzione delle infezioni, l'igiene degli ambienti e la corretta esecuzione delle pratiche assistenziali sono due pietre miliari. " Una superficie lavata col prodotto sbagliato apparirà pulita ma non avrà smesso per questo di essere contaminata da microrganismi. Un medico o un infermiere che, distraendosi, dimenticano di disinfettarsi le mani tra una visita e l'altra diventano essi stessi veicolo di trasmissioni di batteri. Sono temi, questi, sui quali abbiamo perso la giusta attenzione e da qui la necessità di uno sforzo corale di Istituzioni e operatori sanitari per ricostruire la necessaria consapevolezza. Quello del S.Anna Hospital è un buon esempio; si capisce che qui c'è un'attenzione globale alla tematica infettivologica, che non lascia niente al caso e che integra bene tutto il personale medico, infermieristico e ausiliario".
Di riduzione del rischio infettivo e di igiene in ambiente sanitario si è parlato proprio durante un corso di formazione, promosso a livello regionale dal Centro di cardiochirurgia della clinica catanzarese e che ha visto un centinaio di partecipanti tra corsisti e relatori; tra questi ultimi, anche alcuni dei maggiori esperti a livello nazionale.
Emanuela Salerno
Fonte immagine: www.valledaostaglocal.it