Cronaca

Sanità: Fedir, il Dirigente Generale e i Sub Commissari si contraddicono

Catanzaro, 29 maggio 2013  "Succede che in Calabria il Dirigente Generale dell'Assessorato alla sanita' ed i sub commissari, che lavorano fianco a fianco nello stesso piano, non si parlino e l'uno faccia provvedimenti che gli altri apprendono solo dalla stampa. E cosi' capita che sullo stesso argomento i sub commissari smentiscano clamorosamente l'altissimo funzionario regionale". A sostenerlo e' il sindacato Fedir Sanita' (sindacato nazionale rappresentativo della dirigenza tecnico, professionale e amministrativa delle Asl e AO). [MORE]"Quanto accaduto allo staff di Luciano Pezzi (sub commissario per l'attuazione del Piano di Rientro) emerge - si legge in una nota - con chiarezza dalla sua nota del 23 maggio inviata ai direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere della regione Calabria nonche' allo stesso commissario ad acta per il Piano di rientro e governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti". Fedir Sanita', si sottolinea, "ha letto con estremo stupore tutta la corrispondenza intercorsa fra regione e sub commissari traendone la sconfortante conclusione, una volta di piu', che in Calabria si perde tempo a scriversi da una stanza all'altra della stessa sede senza che sia mai chiaro "chi comanda cosa". Il vero ed unico risultato e' che, nel pieno caos, i direttori generali fanno quello che gli pare e piace. La lettera del direttore regionale e quella partita dall'ufficio dei sub commissari sono, infatti, tra di loro assolutamente inconciliabili. Secondo il primo - scrive il sindacato- gli incarichi ai dirigenti possono essere solo provvisori in attesa delle nuove linee guida sugli atti aziendali. Per i secondi, invece, gli incarichi provvisori sono illegittimi e destabilizzano la realizzazione del piano di rientro. Ma intanto e' chiaro che fino ai nuovi atti aziendali gli incarichi possono essere affidati solo sulla base dei vecchi. In tutto questo l'unica cosa certa e' che molti direttori di Asl operano nel pieno libero arbitrio". Fedir Sanita' fa rilevare di aver "gia' evidenziato, finora senza alcun esito, casi di funzioni dirigenziali conferite illegittimamente a personale del comparto, mancata osservanza di sentenze esecutive, diffusa irregolarita' e o illegittimita' nell'attribuzione di incarichi dirigenziali previsti soltanto nelle bozze di atti aziendali e, non ancora emanate, a dirigenti privi di requisiti o preferiti a personale dirigenziale ben piu' qualificato. In una situazione di indubbia contrazione dei posti disponibili il non rispetto delle regole non potra' che fare esplodere il contenzioso che, pertanto, lungi dal realizzare risparmi economici, portera' ad un aggravamento della situazione dei bilanci del servizio sanitario regionale. Di cio' la Corte dei Conti non potra' che farsi carico".