Politica
Sanità: Consiglio ad hoc, riduzione posti letto e convenzione con Bambin Gesù
CATANZARO, 6 MAGGIO 2013 - RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale alcuni Consiglieri di minoranza, compreso il sottoscritto, chiedemmo al Presidente del Consiglio certezze sull’8 maggio quale data per il Consiglio sulla Sanità, da tenersi alla presenza di autorità tra cui il Governatore Scopelliti. Anche in quella sede, dal Presidente e dalla maggioranza, giunsero rassicurazioni, “ma certo, che vai a pensare?” fu lo spirito delle risposte. Bene, mesi e mesi di attesa, e di tempo, per organizzare al meglio la seduta consiliare, e ancora oggi assistiamo ad una tecnica dilatoria evidente.
Che non venissero a raccontare a noi e alla Città che serve altro tempo: il tempo c’è stato ma non è stato impiegato a dovere. Parliamo di Sanità, e cioè di diritti e bisogni fondamentali delle persone, della loro dignità. Ci siamo più volte espressi sulla folle e illogica riduzione dei posti letto ospedalieri, nell’unica realtà territoriale che opera col Pronto soccorso, ma siamo andati a sbattere contro un muro. “Il Piano di rientro condiziona le scelte, di meglio non si poteva fare, bisognerebbe solo dire grazie a Scopelliti”. Queste le risposte proposte e riproposte, buone per ripararsi da ogni critica. Ma non è possibile ridurre i posti letto, in special modo quelli dell’area medica, di un Ospedale HUB di antica e nobile tradizione, che ha a che fare con urgenze e malati acuti, mettendo in ginocchio medici, pazienti, tecnici, infermieri, operatori e quant’altro. Si tratta di una scelta viziata alla base, e cioè a partire dal calcolo erroneamente bilanciato, in realtà asimmetrico, del rapporto tra posti letto ospedalieri e universitari. I quali, questi ultimi, devono essere rapportati ad una base regionale, non cittadina. Partire, quindi, da un presupposto sbagliato per tagliare posti letto ospedalieri, mettendo in concorrenza le due Istituzioni, è un micidiale doppio errore con l'alibi del Piano di rientro. Già, il Piano di rientro, quella terribile e paurosa spada di Damocle, che obbligherebbe a tagliare posti letto, mettendo in ginocchio un Ospedale, il suo territorio e i suoi pazienti, ma non impedisce di stipulare, osannare e continuare a difendere ad oltranza la Convenzione con il Bambin Gesù. Dopo quasi un anno, è lecito chiedere al Governatore cosa si possa trarre da questa esperienza, nata con le migliori intenzioni. Sei milioni di euro in 3 anni per svolgere interventi di routine. È una cifra congrua? Quali sono i benefici per i pazienti? Quali sono le positive ricadute professionali su medici e personale sanitario e sulla loro formazione? L’Ospedale di Catanzaro ne ha tratto crescita, giovamento, gratificazione professionale, o siamo invece davanti a qualcosa che giova soltanto all’Ospedale romano? Si può considerare aumentato il numero dei bambini operati, oppure si tratta di interventi, non straordinari e non di alta complessità, che erano svolti già prima dalle valide professionalità esistenti, e quindi saremmo di fronte ad uno specchietto per le allodole? E le professionalità esistenti, come e in che modo avrebbero tratto gratificazione, crescita?
L'applicazione della Convenzione ha armonizzato l'organizzazione ospedaliera, oppure no? L’obbiettivo della riduzione della migrazione verso il Bambin Gesù di Roma è stato raggiunto, in termini numerici ed economici (rispetto agli 8 milioni stimati da Scopelliti), o anche qui siamo davanti ad uno specchietto poiché, mancando strumenti in loco per interventi complessi, la migrazione non solo non diminuisce, ma ad essa si aggiungono i soldi spesi per la Convenzione? Quale numero di pazienti è stato attratto verso Catanzaro? Di quali e quante novità il territorio di Catanzaro sta beneficiando? Perché in altre Regioni le Convenzioni sono state revocate, in quanto ritenute illogiche, antieconomiche e contraddittorie, mentre in Calabria la Convenzione si difende a spada tratta? Tanti sono i dubbi su questo tema che, come la gestione della Sanità in generale, sono il cavallo di battaglia di Scopelliti. Continueremo ad incalzare. Arriveranno, mai, risposte serie?
Antonio Giglio - Consigliere comunale Capogruppo SEL [MORE]