Politica

Sanità campana: riforme in atto, Caldoro "Con Uccp grande riforma sulla medicina di base"

NAPOLI, 23 FEBBRAIO 2015 - La rete di assistenza sanitaria viene riorganizzata su tutto il territorio campano. Il nuovo assetto prevede 250 Unità complesse di cure primarie, aperte 24 ore al giorno, 7 giorni su sette. 

Il governatore della Campania Stefano Caldoro comunica la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria sul tutta la regione.

"Siamo in primi in Italia a partire e speriamo di riuscire ad essere i primi che concludono questa grande riforma sulla medicina di base”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, presentando a palazzo Santa Lucia la riforma che riorganizza le cure sanitarie primarie in Campania. Entro 60 giorni le Uccp saranno operative grazie al contributo di medici di famiglia, di pediatri e di specialisti ambulatoriali che forniranno supporto a quanti vi si rivolgeranno, fornendo assistenza continua. Sarà inoltre presente presso queste strutture anche un ambulatorio infermieristico, con l'obbiettivo principale quello di eliminare le lunghe file di attesa al pronto soccorso, fornendo ai pazienti meno gravi, cioè quelli con codice bianco e verde, cure immediate rispetto ai tempi del pronto soccorso. “I medici di famiglia, ha spiegato Caldoro , con questa riforma avranno una forma di ospedale di comunità, un poliambulatorio, dove il cittadino può andare ed evitare l’ospedale". Caldoro ha poi sottolineato che  che questa riforma: “non sarà senza risorse. Sono previsti alcuni milioni di euro, forse decine, per potenziare questa organizzazione e finanziare anche l’acquisto di macchinari necessari. come riusciamo a finanziare? Perchè la regione Campania ha chiuso con un anno di anticipo i propri bilanci in equilibrio, e abbiamo un pò di ‘avanzo’ quelle risorse in più che ci permetteranno di generare nuovi investimenti”.

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Ci saranno 3 tipologie di Unità complesse di cure primarie, Uccp: a sede unica (modello metropolitano) con una popolazione non superiore a 30 mila abitanti e con almeno 20 medici di Medicina generale; in rete (modello rurale e montano, a bassa densità abitativa) con almeno 5 mila assistiti e 10 medici; sistema "hub and spoke"(modello sub-urbano), con meno di 15mila assistiti e 15 medici. Per le Uccp saranno utilizzate strutture dismesse delle Asl e i principali investimenti sono legati soprattutto sul personale. "La decisione di avviare la riforma della medicina di base, conclude Caldoro, è stata discussa con gli attori che operano sul territorio''. " E' una grande offerta sanitaria con la quale il cittadino potrà avere servizi senza necessariamente recarsi in ospedale'', dice infine il governatore.

 

(foto:ilsussidiario.it)

Filomena I. Gaudioso