Sanità: calabria all'avanguardia nella cardiologia
Cronaca Calabria

Sanità: calabria all'avanguardia nella cardiologia

lunedì 11 aprile, 2011

 - Lamezia Terme (Catanzaro), 11 apr. - Per fare il punto della situazione attuale e pianificare gli scenari futuri, la Regione Calabria organizza oggi presso il THotel di Lamezia Terme un convegno sul tema "Nuove tecnologie in ambito cardiologico: stato dell'arte e prospettive in Regione Calabria". All'incontro, che vede la collaborazione de Il Sole24Ore Sanita', prendono parte il Presidente della Regione Calabria,[MORE] Giuseppe Scopelliti, il Sub commissario per l'attuazione del piano di rientro, Luciano Pezzi, il dirigente del dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie, Gianluigi Scaffidi, il Senatore Dorina Bianchi, membro della Commissione Igiene e Sanita' del Senato ed il Direttore dell'Agenas, Fulvio Moirano, il Professor Ciro Indolfi, Direttore dell'unita' operativa di cardiologia interventistica, Scuola di specializzazione di Cardiologia, Universita' di Catanzaro, il Professor Saverio Iacopino, Presidente regionale AIAC (Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione) e Direttore dell'unita' di elettrofisiologia e cardiostimolazione del Sant'Anna Hospital, ed il dottor Mauro Cassese, Direttore del Dipartimento di chirurgia cardiovascolare del Sant'Anna Hospital oltre che tra i piu' autorevoli e esperti cardiologi e tecnici del Dipartimento della Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria.In Calabria le malattie cardiache sono tra le prime cause di decesso. L'impatto, in termini di mortalita' e di ricoveri ospedalieri, e' elevato: non a caso sono la prima voce che incide sui bilanci della Sanita' pubblica. Il peso socio-economico e' destinato a crescere a causa della sempre maggior longevita' della popolazione. "La Regione Calabria sta attuando il riordino della rete ospedaliera, che prevede, fra l'altro, la riconversione dei piccoli ospedali in presidi territoriali, al fine di fornire risposte appropriate ai bisogni assistenziali. In tal modo e' possibile evitare sprechi e liberare risorse per concentrarle laddove ve ne sia necessita' come nel campo delle patologie cardiovascolari. Che siamo sulla via giusta e che il lavoro fino ad oggi realizzato e' corretto e' dimostrato dall'approvazione riportata al tavolo Massicci" ha spiegato il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti. Allo stato attuale, infatti, sono considerati evitabili circa l'80% dei ricoveri ordinari non chirurgici che interessano la popolazione sopra i 65 anni. La riduzione dei ricoveri e' un presupposto imprescindibile per la concentrazione e la ricostruzione della rete sanitaria calabrese soprattutto alla luce del Piano di Rientro.La Regione Calabria dispone di strutture cardiologiche di eccellenza in 12 ospedali pubblici e di tre centri privati-convenzionati. Tra il 2007 ed il 2008 sono stati impiantati piu' di 3 mila dispositivi tra pacemaker e defibrillatori, veri e propri presidi salvavita per le condizioni cardiologiche piu' fatali. Per evitare il collasso del gia' affollato sistema ospedaliero, sono state messe in campo una serie di innovazioni tecnologiche come il tele monitoraggio cardiaco a distanza. "Nel settore cardiologico l'innovazione negli ultimi anni e' stata notevole, per questo siamo molto interessati a seguire l'evoluzione di quest'area terapeutica, per un'attenta valutazione degli impatti sia economici che di efficacia per i pazienti - ha dichiarato Fulvio Moirano, Direttore di Agenas - La collaborazione con la Regione Calabria, nel processo di riqualificazione che sta perseguendo, si e' esplicata sia nell'attivita' di riorganizzazione della rete ospedaliera, che ha interessato anche i Dipartimenti Cardiovascolari, sia nella partecipazione attiva al progetto RIHTA (Rete Italiana di Health Technology Assessment) -referente regionale  ing. Aldo Mauro-promosso dalla stessa Agenas con l'obiettivo di mettere in 'rete' le esperienze italiane sulla valutazione delle nuove tecnologie per rendere le scelte tra le Regioni piu' omogenee". "Gli enormi progressi compiuti nel trattamento delle malattie cardiovascolari hanno dimostrato di avere un ruolo fondamentale nell'assicurare una maggiore attesa e una migliore qualita' di vita. L'innovazione tecnologica, con la continua evoluzione dei dispositivi biomedicali, la sempre minor invasivita' delle tecniche chirurgiche e la telemedicina, permettono una miglior efficacia ed efficienza del sistema sanitario regionale e nazionale" ha ribadito nel suo intervento la senatrice Dorina Bianchi. "Per recepire l'innovazione in un'ottica organizzativa che sia sostenibile e compatibile con il momento economico finanziario della Regione e' indispensabile una governance del sistema che esalti l'appropriatezza e la qualita' dei trattamenti specifici e dell'assistenza complessiva" conclude Gianluigi Scaffidi responsabile del Piano di Rientro.Al convegno sono intervenuti anche importanti esponenti provenienti dal mondo clinico: il Professor Ciro Indolfi, Direttore dell'unita' operativa di Cardiologia Interventistica, Scuola di specializzazione di Cardiologia, Universita' di Catanzaro e Presidente Regionale SIC (Societa' Italiana di Cardiologia), il Dottor Saverio Iacopino, Presidente regionale AIAC (Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione) e Direttore dell'unita' di elettrofisiologia e cardiostimolazione del Sant'Anna Hospital, ed il dottor Mauro Cassese, Direttore del Dipartimento di chirurgia cardiovascolare del Sant'Anna Hospital. Telemonitoraggio remoto dei dispositivi cardiaci impiantabili, ablazione transcatere della fibrillazione atriale, interventi transcatetere sulle valvole cardiache: questi i temi clinici trattati durante il Convegno. Attualmente la Regione Calabria dispone di strutture cardiologiche d'eccellenza in 12 ospedali pubblici e di tre centri privati - convenzionati. "Oggi in strutture di eccellenza nella Regione Calabria e' possibile effettuare ricerca e sviluppo oltre ad erogare prestazioni cardiologiche di elevati standard qualitativi - afferma Ciro Indolfi - Infatti, non e' piu' necessario emigrare per effettuare procedure cardiologiche come un'angioplastica coronarica, un impianto di un defibrillatore, l'impianto di una valvola aortica per via percutanea o la riparazione della valvola mitralica per via endovascolare. Tali innovative tecnologie sono oggi disponibili per la popolazione calabrese alla pari di quanto avviene in importanti strutture cardiologiche di altre regioni del nord-Italia." Tra il 2007 ed il 2008 sono stati impiantati piu' di 3 mila dispositivi tra pacemaker e defibrillatori, veri e propri dispositivi salvavita. Tuttavia tali dispositivi richiedono un notevole impegno a causa dei continui controlli che sono parte integrante della terapia (in media ogni 3-6 mesi), ma che rischiano di mettere a dura prova il gia' affollato sistema ospedaliero.Oggi in regione solo il 10 per cento dei pazienti impiantati (poco piu' di 400) usufruiscono del servizio di telemedicina cardiaca per il controllo a distanza di pacemaker e defibrillatori; e' previsto, tuttavia, un ulteriore incremento nell'ottica di ottimizzare le risorse sanitarie e offrire maggior qualita' di vita al paziente offrendogli maggiormente assistenza direttamente al proprio domicilio. "Nonostante rimangano alcuni punti aperti da definire per un'attuazione uniforme della tecnologia, come l'equiparazione da un punto di vista amministrativo alla visita ambulatoriale, il controllo remoto dei dispositivi cardiaci impiantabili entrera' sempre piu' nella pratica clinica delle cardiologie. Allo stesso modo, anche l'ablazione transcatetere e' un esempio di come la Regione Calabria voglia rappresentare una realta' all'avanguardia. L'attenzione per questi temi e' fondamentale: non possiamo permetterci di non perseguire quegli obiettivi di cura condivisi dalle Societa' Scientifiche Nazionali ed Internazionali" spiega Saverio Iacopino . "Un altro esempio delle piu' innovative metodiche per la cura di gravi patologie cardiache, come la stenosi aortica, e' dato dalla sostituzione della valvola cardiaca per via transcatetere. Si tratta di una tecnica mininvasiva particolarmente adatta per quei pazienti con elevato o probitorio rischio operatorio e che, non potendo essere trattati con le tecniche tradizionali, hanno un'aspettativa di vita limitata a causa delle condizioni cliniche legate alla patologia e alle sue complicanze" sottolinea Mauro Cassese. In Calabria sono circa 70 i pazienti che si sono gia' sottoposti alla procedura con successo. Il 20% per cento della popolazione al di sopra dei 65 anni e' colpito da una forma subclinica di stenosi aortica; di questi circa il 10%, per lo piu' persone con oltre 80 anni, e' affetto da stenosi aortica severa e se non riceve un trattamento adeguato oltre la meta' rischia di decedere entro i 2 anni.


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