Sanità, azienda unica Catanzaro: i dubbi della Cisl
Salute Calabria

Sanità, azienda unica Catanzaro: i dubbi della Cisl

mercoledì 19 novembre, 2014

CATANZARO, 19 NOVEMBRE 2014 - "La realizzazione di un'Azienda unica, nata dalla fusione tra il "Pugliese Ciaccio" e l'Azienda mista "Mater Domini" con gia' al suo interno Unita' Operative a direzione universitaria ed ospedaliera, potrebbe rappresentare una svolta radicale nella organizzazione della sanita' catanzarese e regionale. Sulla coesistenza del personale universitario e quello ospedaliero e' pero' necessario chiarire le premesse e le precondizioni al fine di uscire da ogni equivoco e manipolazione delle regole da parte degli organismi aziendali ed universitari". E' la posizione espressa dalla CIsl Medici e dalla Fp Cisl in una nota. [MORE]

"Il recente incarico di Direttore del Dipartimento Ospedaliero Materno-Infantile dell'Azienda "Pugliese Ciaccio", conferito ad un professore dell'Universita' Magna Graecia nonche' direttore dell'U.O. di Pediatria afferente giuridicamente all'Azienda "Mater Domini", e' stato attribuito, infatti, - spiega la Cisl - in assenza di qualsiasi intesa tra le due aziende, di qualsiasi protocollo d'intesa Universita'-Regione ed in violazione del regolamento dipartimentale aziendale vigente. Quanto pero' avvenuto nei giorni scorsi e' ancora piu' emblematico. Lo stesso Direttore di Dipartimento, nominato illegittimamente dal Management aziendale, - continuano le due sigle sindacalid ella Cisl - ha proposto al Collegio di Direzione dell'Azienda l'accorpamento delle strutture di Pediatria e di Ginecologia ospedaliere con le corrispondenti unita' operative a direzione universitaria. La proposta di "clinicizzazione" non e' stata condivisa dalla maggior parte del Collegio, ma quello che piu' colpisce negativamente e' che sia stata portata in discussione dal Direttore Generale FF".

La Cisl medici e la Cisl FP ritengono che non esista "alcun motivo di ordine organizzativo, economico o giuridico per la sottrazione a favore di personale universitario di posti apicali che la normativa e la situazione attuale assegnano al personale del ruolo ospedaliero che, anche se non titolare, gestisce egregiamente la struttura assegnata. Se quanto accaduto e' premessa di una nuova ipotesi organizzativa, occorre evitare - scrive il sindacato - che nella futura Azienda unica siano la provenienza istituzionale e l'autoreferenzialita' ad orientare il processo di programmazione e gestione. E' necessario, invece, realizzare un modello organizzativo espressione della integrazione tra due ordinamenti (ospedaliero ed universitario) nel quale la specificita' di ciascuno e' definita dagli obiettivi dell'Azienda a prescindere dal sistema giuridico di provenienza. Sono molteplici i modelli di aziende integrate eccellenti ove coesistono le strutture, anche dipartimentali assistenziali, sia a direzione ospedaliera che a direzione universitaria, da Trieste a Parma, da Pisa a Bari, da Siena a Modena, ecc.., dove oltre l'efficienza vengono mantenuti gli equilibri economici.

Perche' non prendere esempio da queste realta'? Nella futura (se ci sara'!) Azienda unica di Catanzaro, il processo di integrazione - secondo la Cisl - deve rimuovere la possibile conflittualita' tra le due componenti, delimitando gli spazi assistenziali necessari allo svolgimento delle attivita' didattiche in risposta a bisogni reali e favorendo il merito e la capacita' del personale ospedaliero, soprattutto nell'interesse dei cittadini. Diviene indispensabile per l'integrazione, considerata da molti come un valore aggiunto per la sanita', la realizzazione di un modello organizzativo in grado di governare la complessita' e le criticita' piu' rilevanti, escludendo ogni possibile subordinazione dell'Azienda e/o della Regione all'Universita', come in realta' gia' avviene nella "Mater Domini"". Cisl medici e CisL FP ritengono "che non si puo' prescindere da un preliminare confronto sui termini e le regole che sottendono ad un reale processo di cooperazione tra SSR ed Universita'. Solo la trasparenza delle strategie e della gestione, la capacita' di darsi le regole e di farle rispettare, possono produrre- si legge - una reale collaborazione al fine di favorire il miglioramento della qualita' dei servizi e delle prestazioni erogate dal SSR".

(fonte: AGI)


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