Cronaca
San Severino, madre uccide a coltellate il figlio la Vigilia di Natale
SAN SEVERINO (MACERATA), 25 DICEMBRE 2014 - Aveva paura che glielo portassero via e lo ha ucciso. Questo il motivo alla base del folle gesto di Deborah Calamai, una madre 38enne, originaria di Firenze, trapiantata nelle Marche, che la sera della vigilia di Natale ha ucciso a coltellate il figlio di 13 anni, Simone Forconi, sul pianerottolo di casa. [MORE]
La tragedia è avvenuta a San Severino Marche, in provincia di Macerata, in una casa popolare di una palazzina al civico 40 di via Padre Zampa. Verso le 21:30, poco dopo la cena, colta da un raptus improvviso, la donna ha rincorso il figlio per casa, per poi colpirlo con nove coltellate, sul pianerottolo, mentre il piccolo cercava di scappare.
Il ragazzino, figlio di genitori separati, secondo quanto si apprende dalla ricostruzione dei carabinieri, questa settimana doveva stare con la madre. Tuttavia, la sera della Vigilia, avrebbe più volte telefonato al papà chiedendogli di andarlo a prendere in quanto voleva stare con lui e con i nonni. Purtroppo, però, quando Enrico, il padre del piccolo, è giunto a casa della ex moglie, il bambino era già morto.
I genitori di Simone erano separati dal 2010 e avevano l’affidamento congiunto. Nonostante ciò il padre aveva chiesto l’affidamento esclusivo. Tra pochi giorni si sarebbe dovuta tenere l’udienza.
La mattina della tragedia, verso le nove, gli ex coniugi sarebbero stati visti discutere sotto casa di lui proprio in merito all’affidamento del figlio. La madre lamentava di vederlo troppo poco e avrebbe minacciato di chiamare i carabinieri.
La donna, che ora si trova nel carcere di Camerino, a seguito di una notte trascorsa nella caserma dei carabinieri di San Severino, dopo il fatto sarebbe stata trovata in casa dai soccorritori a fumare una sigaretta. Avrebbe poi riferito ai carabinieri: "Sono contenta di averlo fatto...". Secondo quanto riportato da una vicina di casa, da qualche tempo, Deborah non stava bene. Era in cura da diversi anni presso la struttura psichiatrica del locale ospedale, in quanto già in passato aveva dato segni di squilibrio. Nessuno, però, tra i condomini dello stabile dove la donna abita, che sono stati i primi a dare l’allarme dopo aver sentito le urla del piccolo e della madre, poteva immaginare che sarebbe arrivata a compiere un tale gesto.
I carabinieri del reparto operativo di Macerata, guidati dal colonnello Leonardo Bertini, e quelli di Tolentino, stanno indagando per fare chiarezza sull’accaduto.
[foto: Leggo.it]
Antonella Sica