Cronaca

San Raffaele, presentato al Tribunale piano salvataggio

MILANO, 11 OTTOBRE 2011 - E' stato depositato, presso il tribunale fallimentare di Milano, la proposta di concordato preventivo per salvare il gruppo gravato da 1,5 miliardi di euro circa di passività. "Finalmente da ora in poi si può cominciare a parlare di ospedale e di ricerca, si va verso una rinascita e un nuovo ciclo", ha dichiarato il vice presidente dell'ospedale San Raffaele, Giuseppe Profiti. [MORE]

 

 Nello specifico, il piano di risanamento del San Raffaele, sostanzialmente si basa su due punti chiave: "un'opera di razionalizzazione dal punto di vista delle infrastrutture e la componente tecnologica per la ricerca". Naturalmente, adesso la decisione sull'efficacia del progetto spetta ai magistrati a cui è stato affidato il caso riguardante il rischio fallimento per l'ospedale.

 

 

 A  votare a favore del piano di risanamento, anche Don Luigi Verzè, il quale "l'ha percepito quantomeno come una rinascita e un nuovo ciclo". A sottolinearlo, lo stesso vice presidente, che ha anche le deleghe operative del gruppo ospedaliero, dopo aver depositato alla sezione fallimentare di Milano la proposta di concordato preventivo per salvare il San Raffaele dal crac.

Nel caso in cui il suddetto piano venga approvato dalla sezione fallimentare del Tribunale di Milano, secondo quanto ha aggiunto Profiti, "la data entro la quale dovrebbe esaurirsi la procedura dovrebbe essere il 30 giugno. Domani, 12 ottobre,è stata fissata l'udienza davanti al presidente della sezione fallimentare del Tribunale, Filippo Lamanna, durante la quale la sezione del Tribunale prenderá atto del deposito del piano. Dopo di che, ci vorranno circa due settimane per analizzare la documentazione presentata dal nuovo Cda. Successivamente, il piano verrà votato dai saranno i creditori a votare il piano che prevede il soddisfacimento integrale di tutti i privilegiati e una percentuale che va dal 52% al 67% per tutti gli altri.

Se anche questo step dovesse essere positivo, il Tribunale dovrá provvedere alla nomina di un commissario giudiziale per fare una valutazione sui conti. Qualora quest'ultimo dovesse accertare irregolaritá o frodi, potrá procedere alla revoca del concordato. In caso contrario, il concordato riceverá l'omologa da parte del Tribunale.

Comunque sia, per ora Profiti ha parlato di un «costante livello di ottimismo».
 

Rosy Merola