Cultura e Spettacolo
A San Giovanni in Fiore flash mob per Dante Alighieri e Gioacchino da Fiore
A San Giovanni in Fiore flash mob per Dante Alighieri e Gioacchino da Fiore
San Giovanni in Fiore aderisce all’appello del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini che, in occasione del DanteDì, ovvero la giornata che avrebbe aperto le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, ha invitato tutti, dalle 12 di oggi 25 marzo 2020, a partecipare ad una sorta di flash mob collettivo della Divina Commedia sul web e sui media.
Per l’occasione, l’assessorato alla cultura, guidato da Milena Lopez, in sinergia con il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, presieduto da Riccardo Succurro, ha ideato un manifesto contenente la terzina che Dante dedica a Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia nel Canto XII del Paradiso, e la terzina del Canto XXXIII del Paradiso in cui si rileva una influenza di Gioacchino su Dante riconducibile alla Tavola XI del Liber figurarum. Ciò al fine di ricordare l’ascendete che “l’abate di spirito profetico dotato” ebbe sul Sommo Poeta, ma anche perchè i festeggiamenti del Dantedì a San Giovanni in Fiore si sarebbero conclusi con la celebrazione dell’anniversario di morte di Gioacchino da Fiore, avvenuta il 30 marzo 1202.
“In questo momento di grande difficoltà che vive l’umanità intera per l’emergenza epidemiologica da Coronavirus, che incute timori ed ansie in tutti ed in ognuno – afferma l’assessore Lopez – è difficile programmare il presente e tanto più il futuro. Ma lo dobbiamo fare, pensando positivo con la consapevolezza che seppur il Coronavirus ci ha rubato l’oggi, il domani è nostro e ce ne riapproprieremo presto. Sicura di ciò, appena sarà possibile, celebreremo degnamente il Dantedì e l’anniversario della morte di Gioacchino da Fiore. Una ricorrenza, quest’ultima, che come assessorato e in linea con gli obiettivi dell'amministrazione Belcastro, nonché sempre in sinergia con Il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, si è deciso di strutturare tra gli eventi comunali da proporre annualmente. Anche perchè la proposta progettuale, volta a far crescere nei cittadini di San Giovanni in Fiore la consapevolezza di appartenere ad un contesto importante condizionato dalla eredità preziosa che ci ha lasciato Gioacchino da Fiore, è stata anche quest’anno finanziata dalla Regione Calabria tra gli eventi storicizzati 2019”.
“Appena sarà possibile, dopo la sconfitta della pandemia da Coronavirus – conclude l’assessore Lopez- riproporremo, pertanto, i tanti eventi, tutti di grande valore culturale in onore di Dante e di Gioacchino e che, quindi, abbiamo solo rinviato. Nel frattempo inondiamo la rete con i versi della Divina Commedia di Dante Alighieri, simbolo della cultura italiana e fondatore della nostra lingua e di Gioacchino da Fiore, anch’egli simbolo della cultura mondiale e fondatore della nostra città”.
“In occasione del Dantedì- afferma, infine, il presidente Riccardo Succurro - il Centro internazionale di studi gioachimiti era stato coinvolto in numerose iniziative promosse dal Comune di San Giovanni in Fiore, da altre Amministrazioni Comunali, Comitati della Dante Alighieri e Istituzioni scolastiche della nostra Regione. Molti studiosi del Novecento hanno messo in risalto l'influenza di Gioacchino da Fiore su Dante Alighieri. La vivida bellezza coloristica dello splendido albo del Liber Figurarum ed il simbolismo dello Psalterium decem cordarum dell'abate di Fiore hanno ispirato Dante.
Oltre a quella dei tre cerchi trinitari, altre affascinanti immagini ideate dalla fantasia mistica di Gioacchino sono trasfigurate dalla fantasia lirica di Dante che, nel XII canto del Paradiso, riconosce il suo debito nei confronti di Gioacchino: lo colloca, infatti, fra gli spiriti sapienti, appagati perennemente dalla visione della Trinità. San Bonaventura così presenta a Dante e a Beatrice il monaco di Fiore: "...e lucemi da lato/ il calavrese abate Giovacchino/di spirito profetico dotato ". La parafrasi che proponiamo di "lucemi", "la sapienza di Gioacchino mi illumina", rende giustizia alla eccellenza dell'abate calabrese ed alla vitalità del suo pensiero”.