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E il patrono approda su smartphone
Napoli 19 settembre 2012 - La citta' di Napoli si prepara al Miracolo di San Gennaro. Mercoledi' festa grande nel capoluogo campano per il Santo Patrono. In migliaia come ogni anno attendono il miracolo della liquefazione del sangue.
Secondo la leggenda, il sangue di San Gennaro si sarebbe liquefatto per la prima volta nel IV sec. d.C. durante il trasferimento a Napoli delle spoglie del santo da parte del vescovo Severo (secondo altri il vescovo Cosimo). Storicamente, la prima notizia documentata dell'ampolla contenente la presunta reliquia del sangue di San Gennaro risale soltanto al 1389. Il Chronicon Siculum racconta che durante le manifestazioni per la festa dell'Assunta vi fu l'esposizione pubblica delle ampolle contenenti il cosiddetto "sangue di San Gennaro" e il 17 agosto, durante la processione, il liquido conservato nell'ampolla si era liquefatto "come se fosse sgorgato quel giorno stesso dal corpo del santo".
Attualmente le due ampolle sono conservate nel Duomo di Napoli: una è riempita per tre quarti, mentre l'altra è semivuota poiché parte del suo contenuto fu sottratto da re Carlo III di Borbone che lo portò con sé in Spagna. Il fenomeno della liquefazione è invocato tre volte l'anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in onore del patrono, e il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall'arcivescovo.
Per sottolineare come la religione possa fondersi con la superstizione popolare, la liquefazione durante la cerimonia è ritenuta foriera di buoni auspici per la città; al contrario, la mancata liquefazione è vista come cattivo presagio per la città.
E per tutti i devoti che non riusciranno ad essere a Napoli i creativi della Apple hanno inventato programmino ad hoc, dedicato soprattutto a loro: i fedeli possono scaricare gratuitamente dall'Apple Store l'applicazione "Evviva San Gennaro", realizzata dall'Associazione Amici del Tesoro di San Gennaro, e accendere la propria candela virtuale in onore del santo. Ai fedeli basterà entrare nella sezione 'Accendi una candela' e inserire nome dell'utente, città e motivo dell'atto di fede: per due ore la candela apparirà sul proprio dispositivo. Ma il gesto non sarà soltanto 'a distanza' perché gli autori e la motivazione delle candele accese con questo sistema appariranno anche in un monitor installato nel Museo del Tesoro di San Gennaro Col programma si scaricano inoltre immagini inedite ad alta definizione accompagnate da testi descrittivi e aneddoti di alcuni degli oltre 21mila oggetti preziosi che costituiscono il tesoro.
Chi invece ha la fortuna di trovarsi a Napoli può assistere a uno degli eventi religiosi, ma non solo, più suggestivi al mondo. Fede e credenze popolari si fondono nell'attesa del miracolo della liquefazione del sangue del martire, conservato in una cassaforte nel Duomo. Il 19 settembre le ampolle vengono esposte al pubblico nei pressi dell'altare e il sangue diviene liquido mentre i fedeli pregano. Il ritardo o il mancato scioglimento sono considerati segni negativi. A miracolo avvenuto si sparano ventuno colpi di cannone da Castel dell'Ovo per dare l'annuncio a tutta la città. Il fenomeno si ripete anche il 16 dicembre e a maggio.
Se non vi spaventa il bagno di folla è questo uno dei momenti di maggiore coinvolgimento per vivere Napoli. Via Duomo è uno degli antichi cardini della città. La strada prende il nome dalla cattedrale di Santa Maria Assunta, indicata anche come il Duomo di San Gennaro, che custodisce numerosi capolavori dell'arte ma è soprattutto il luogo di culto cattolico più importante del centro partenopeo. I tesori di cui è scrigno sono decine. In particolare si può citare la Basilica paleocristiana di S. Restituta, risalente al IV secolo e rimaneggiata alla fine del XVIII secolo, cui si accede nella navata sinistra. Dalla basilica si passa al Battistero di San Giovanni in Fonte, il più antico battistero d'Europa. Informazioni sul sito del Comune di Napoli f
News ore 9.12 Si ripete miracolo di S.Gennaro
Folla in cattedrale saluta con applauso avvenuto prodigio
Si e' ripetuto alle 9.12 il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. La notizia del miracolo e' stata salutata dai fedeli, che hanno affollata la cattedrale di Napoli sin dalle prime ore del mattino, da un lungo applauso. La teca, contenente le due ampolle con il sangue del patrono di Napoli e della Campania, sara' offerta al bacio dei fedeli dall'arcivescovo di Napoli, il cardinale Sepe. Il ripetersi del miracolo e' per i napoletani un segno di buon auspicio
DIRETTA VIDEO CERIMONIA SAN GENNARO
onte (Ansa
La storia di San Gennaro
San Gennaro, nacque povero da genitori poveri e ancora bambino, rimase orfano di madre. Il padre, passato a seconde nozze a causa della povertà mandò il figlio, sebbene in tenera età, a fare il guardiano di porci. Il ragazzo conobbe un Eremita del villaggio e cominciò a frequentarlo, recandosi da lui per essere istruito. Un giorno l’Eremita invità Gennaro a seguirlo.
A questo punto nella vita del Santo troviamo un vuoto incolmabile, tant’è che, allontanandosi dal luogo natìo, lo ritroviamo vescovo di Benevento e quindi martire a Pozzuoli. San Gennaro sembra abbia versato il suo sangue per Cristo all'inizio del secolo IV. In una nota agiogràfica si legge infatti che Gennaro, "vescovo di Benevento, ha subìto il martirio a Napoli, insieme con i suoi compagni, durante la persecuzione di Diocleziano". Condannato "ad bestias" nell'anfiteatro di Pozzuoli, insieme con i compagni di fede, a causa del ritardo di un giudice, sarebbe stato decapitato e non dato in pasto alle belve per il gratuito e macabro divertimento dei pagani. Oltre un secolo dopo, nel 432, in occasione della traslazione delle reliquie da Pozzuoli a Napoli, una donna avrebbe consegnato al vescovo Giovanni due ampolle contenenti il sangue raggrumato di S. Gennaro.
Il prodigio, perché tale è anche per la scienza, merita l'affettuosa ammirazione con cui è seguito dall'intera popolazione partenopea. La sincera devozione dei napoletani per questo martire, storicamente poco identificabile, ha fatto sì che la memoria di S. Gennaro, celebrata liturgicamente già dal 1586, fosse conservata nel nuovo calendario. Poiché al fenomeno manca una spiegazione naturale, non dipendendo né dalla temperatura né dall'ambiente, possiamo comunque attribuirgli il significato simbolico di vivificante testimonianza del sangue di tutti i martiri nella vita della Chiesa, nata dal sangue della prima vittima, Cristo crocifisso.[MORE]