Salvò italiani da dittatura Argentina, paese gli intitola via
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Salvò italiani da dittatura Argentina, paese gli intitola via. Cerimonia in comune Calabria dove era nato sindacalista Cgil.
SARACENA, 08 SET - Il comune di Saracena dedica una strada a Filippo Di Benedetto, il sindacalista nato nel paese calabrese che negli anni della dittatura militare in Argentina salvò dalla morte sicura centinaia di italiani.
"La sua storia, si legge in una nota, è simile a quella dell'imprenditore tedesco Oskar Schindler narrata nella pellicola di Steven Spielberg, Schindler's list, e anche se meno conosciuta ha lo stesso tratto di eroismo per aver contribuito al salvataggio di diverse vite umane negli anni della dittatura in Argentina". Di Benedetto, nei primi anni Cinquanta, emigrò in Argentina, a Buenos Aires, dove esercitò il lavoro di ebanista, ma continuò a coltivare la sua passione per la politica diventando ben presto il referente ufficiale del Pci in Argentina.
Il sindacato, tra le fila della Inca Cgil, lo vide impegnato come responsabile del patronato e poi come presidente della Filef, la Federazione Lavoratori Emigranti e Famiglie. "Durante la dittatura militare, quando la giunta golpista iniziò a mostrare la sua ferocia - è scritto nella nota - anche molti italiani furono oggetto della repressione, basti pensare che 1976 al 1978 furono presentate più di 1600 denunce all'ambasciata italiana di Buenos Aires, riguardanti persone scomparse con passaporto italiano.
Mentre a Roma nessuno fece nulla per quanto accadeva in Argentina, Filippo Di Benedetto ebbe il coraggio di sfidare uno dei regimi più violenti della storia dando rifugio ai braccati, preparò passaporti falsi, fornì biglietti aerei, accompagnò molti connazionali in aeroporto per permettergli di ritornare in patria e salvarsi dalle oppressioni o addirittura dalla morte. Le vicende di aiuto agli italiani in Argentina fecero incontrare Di Benedetto con Enrico Calamai, viceconsole italiano a Buenos Aires e Gian Giacomo Foà, giornalista del Corriere della Sera".
Oggi, alla presenza del figlio di Di Benedetto, Claudio, la cerimonia di intitolazione della strada. "Avevamo detto, ha sostenuto il sindaco di Saracena Renzo Russo, che volevamo fare della memoria un tassello importante per il racconto delle figure che hanno portato alto il nome di Saracena in Italia e nel mondo e così abbiamo fatto. Dopo la celebrazione dello scorso anno della figura di Di Benedetto che abbiamo anche raccontato a tanti studenti della nostra cittadina ma anche della Calabria intera, aggiungiamo oggi l'intitolazione della strada alla sua persona come impronta perenne per la nostra comunità della sua figura che ci tramanda il valore dell'uomo, il rispetto della diginità, la coerenza della responsabilità".