Cronaca
Salvini sospende l'attracco Diciotti: "Sbarco solo se vanno in galera". Scontro con ministro Trenta
ROMA, 11 LUGLIO – Tensioni per lo sbarco di un’altra nave con 67 migranti proveniente dalla Libia. Un porto di attracco per la nave Diciotti ancora non c'è. Il ministro dell’Interno Salvini afferma nuovamente di non voler aprire i porti ai migranti, ma alla luce dei disordini avvenuti a bordo il vicepremier ha dichiarato con parole dure che "Se su quella nave c'è gente che ha minacciato e aggredito non saranno persone che finiranno in albergo ma in galera, quindi non darò autorizzazione allo sbarco fino a che non avrò garanzia che delinquenti, perché non sono profughi, che hanno dirottato una nave con violenza, finiscano per qualche tempo in galera e poi riportati nel loro paese".
Sembra che i migranti abbiano creato una situazione di pericolo all’interno della nave in seguito alle informazioni ricevute riguardanti l’impossibilità di sbarco in Italia. Dopo ciò avrebbero capito che sarebbero stati riconsegnati alle motovedette libiche. Entro questa sera arriverà la decisione finale da parte del Ministero, in seguito all’incontro tra Salvini e i vertici di Marina, Guardia costiera, delle forze dell'ordine, per stabilire una volta e per tutte le modalità operative in caso di soccorsi in acque di zona Sar libica, andando contro la legge del mare secondo la quale qualsiasi nave è vicina ad una imbarcazione in difficoltà è tenuta a prestare soccorso. “Il mio obiettivo è che entri in Italia una persona in meno rispetto a quelle che devono uscire – ha detto Salvini -. Il mio obiettivo è un'immigrazione controllata e qualificata, come negli altri paesi del mondo. L'immigrazione alla Renzi e alla Mare Nostrum alla 600 mila sbarchi, porta alle tendopoli di San Ferdinando dove c'è la giungla e l'illegalità. Questa non è l'Italia che ho in testa. Controllare l'immigrazione e ridurre il numero dei morti è il mio obiettivo".[MORE]
Nessun passo indietro rispetto all’ideale salviniano del trattamento dei migranti, nonostante gli scontri con i vertici del governo. “I porti sono aperti solo alle navi delle autorità italiane" risponde Salvini a chi lo informava delle parole di Di Maio sulla possibile apertura dei porti alle Ong che rispettano le regole. Durissime anche le parole della Ministra della Difesa Elisabetta Trenta, che in un’intervista all’Avvenire avverte Salvini: "Il Mediterraneo è sempre stato un mare aperto e continuerà ad esserlo. L'apertura è la sua ricchezza. La strada è regolamentare, non chiudere. La parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta. Poi accogliere si può declinare in mille maniere. E si può, anzi si deve, legare accoglienza a legalità". "L'Italia non si gira dall'altra parte. Non l'ha fatto e non lo farà – continua la ministra -. C'è il diritto di assicurare un asilo a chi fugge dalla guerra. E il diritto di arrivare e trovare un lavoro. Ho guardato cento volte le foto di migranti e ho pensato sempre una cosa: una famiglia che mette un figlio su un barcone sperando di regalargli la vita va solo aiutata". E riguardo alle Ong dichiara: "Dico basta a una eccessiva demonizzazione che non mi convince e non mi piace. Ci sono una maggioranza di organizzazioni luminose. Poi c'è anche qualche mela marcia che sfrutta l'emergenza migranti per fare business. La sfida - lo ripeto - è coniugare accoglienza e rigore. E capire che a volte si agisce per il bene e non sempre si arriva al bene. Soprattutto se manca un'azione coordinata". Duro scontro anche con Toninelli nella direzione del salvataggio da parte della nave Diciotti dei 67 migranti a bordo della Vos Thalassa proveniente dalla Libia. Il vicepremier accusato di seguire una linea troppo “intransigente” nei confronti dei migranti si difende parlando di numeri: "Grazie al lavoro fatto, da quando sono ministro, ci sono dati buoni sugli sbarchi: 21 mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non mi accontento, voglio fare ancora meglio".
Arriverà a Trapani la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo i 67 migranti salvati dal rimorchiatore italiano Vos Thalassa davanti alla Libia. L'approdo, a quanto si apprende, è previsto nel primo pomeriggio di oggi.
Federico De Simone
Fonte immagine: secondopianonews