Politica
Salvini a Modena: scontri e sassaiole a margine del comizio
MODENA, 3 MAGGIO – Alta tensione in Emilia Romagna a margine di una visita del ministro degli interni Matteo Salvini, atteso in particolare per partecipare ad un comizio in Piazza Matteotti nella città geminiana. Presso la stazione delle corriere, non lontana dal centro cittadino, si sono infatti verificati disordini e sono stati ingaggiati diversi scontri fra gruppi di manifestanti e forze dell’ordine: da una parte studenti ed esponenti del centro sociale “Spazio Guernica” e dall’altra Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa.
Una prima ondata di contestazioni si è verificata nel primo pomeriggio, intorno alle ore 14 e prima ancora dell’arrivo di Salvini a Modena, quando un centinaio di manifestanti ha occupato l’ingresso del Parco Novi Sad esponendo striscioni (alcuni recanti lo slogan “Liberiamoci dal razzismo”), ma dalla stessa postazione è stato avviato un lancio di sassi ed oggetti contundenti contro le forze dell’ordine. Queste ultime hanno immediatamente risposto all’attacco, effettuando una prima carica di alleggerimento sugli autori della contestazione, per poi arrestare uno dei ragazzi in prima linea nell’assalto, conducendolo in Questura.
Nel corso del pomeriggio, però, le contestazioni degli esponenti del collettivo “Spazio Guernica” non si sono fermate, riprendendo nuovo vigore proprio alla fine del comizio del leader leghista: il presidio di Polizia e Carabinieri ha atteso i manifestanti nella zona delle corriere ed è stata presa la drastica decisione di sedare gli animi con altre due violente cariche antisommossa, in questo caso utilizzando anche i manganelli. Uno dei contestatori è stato ferito alla testa ed accompagnato in ospedale, ma l’allarme per l’ordine pubblico è poi rientrato in tutta la zona.
Dal canto suo e dall’alto del palco di Piazza Matteotti, Matteo Salvini non ha risparmiato frecciate ai suoi detrattori ed in particolare ai manifestanti che si erano radunati con il collettivo sociale modenese a poche centinaia di metri dal comizio: “Questa è la Modena vera, non quella di quelle quattro zecche da centro sociale che vengono qui a fare casino” – le parole pungenti di Salvini, che ha provato a cavalcare l’onda e partire al contrattacco – “Non ci sono i più i compagni di una volta… dopo aver devastato la città con i cortei del 25 aprile, ora cercano di disturbare il mio comizio. Ringrazio le forze dell’ordine. Ai violenti odiatori, invece, invio un solo, chiaro, messaggio: l’Italia della gente per bene vincerà sempre”.
Successivamente, il vicepremier ha attaccato duramente anche il Tribunale di Bologna, che con una sentenza ha chiesto al Comune del Capoluogo emiliano di accordare l’iscrizione all’anagrafe civile a due richiedenti asilo, che avevano presentato ricorso contro il diniego rivolto loro sulla base delle disposizioni della legge 132/2018 (il cd. “decreto Salvini” in materia di immigrazione). Il problema è abbastanza complesso e riguarda la questione della retroattività della nuova normativa su sicurezza ed immigrazione, della quale non è ancora chiara l’estensione dell’ambito di applicazione anche alle situazioni antecedenti alla sua entrata in vigore: i dubbi coinvolgono anche diverse sezioni della Corte di Cassazione, in attesa che siano le Sezioni Unite ad intervenire per dirimere il contrasto. Il leader del Carroccio, però, non ha dubbi e ritiene “vergognosa” la sentenza dei magistrati bolognesi: “se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra” – ha dichiarato, prima di concludere il comizio ricevendo applausi e grida di approvazione dal pubblico presente in piazza.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilfattoquotidiano.it