Politica

Salviamo il capoluogo, prima che sia troppo tardi!

Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO, 07 APRILE 2015 -
L'influenza e l'autorevolezza sono doti pressoché inesistenti tra i nostri amministratori, almeno quando la posta in gioco è la difesa della nostra città ed il suo futuro. Adesso siamo in grado di affermare che a questi novelli strateghi della politica manca anche la tempestività. [MORE]

Leggiamo sulla stampa, ad esempio, l'annuncio del 4 aprile appena trascorso di un ennesimo scippo che si starebbe perpetrando ai danni della nostra città in merito alla istituzione dell'Agenzia Unica per le ispezioni sul lavoro che, in Calabria, non sarebbe destinata a Catanzaro bensì prevedrebbe l'attivazione di due sedi nelle città di Reggio Calabria e Cosenza.

Ma già il 13 marzo scorso il nostro Movimento aveva provveduto a dare ampia e pubblica diffusione alla suddetta lamentata eventualità, invitando letteralmente "a partire dal Sindaco per arrivare fino alla classe parlamentare, a vigilare con attenzione sulla scelta che da qui a poco il Governo andrà ad operare quando stabilirà le 18 sedi delle Agenzie uniche per le ispezioni del lavoro". Anzi, paventando che sarebbe accaduto ciò che oggi sembrerebbe stia per succedere, avevamo sollecitato i nostri politici affinché "tirassero fuori gli attributi senza fingere, domani, di cadere dalle nuvole".

D'ora in poi, immancabilmente, saremo costretti ad ascoltare le litanie delle reciproche accuse tra le contrapposte fazioni politiche ed assisteremo ai riti delle azioni difensive, delle interrogazioni parlamentari, dei ricorsi al TAR, degli interventi sui ministri e delle pressioni sui sottosegretari e, ognuno dei nostri amministratori, troverà modo e tempo, se mai la vicenda dovesse avere sviluppi positivi, di vantarsi di essere riuscito a "scongiurare il pericolo di una assurda decisione" e di avere impedito che si perpetrasse "un ennesimo scippo ai danni di Catanzaro".

Scene viste e riviste che, purtroppo, stanno diventando la normalità, sulle quali vorremmo sollecitare una riflessione proprio sulla sistematicità con cui avvengono tali presunti scippi e sulle azioni da mettere in atto per prevenirli.
A noi sembra ormai evidente che all'origine di tutto ci sia un diverso modus operandi tra le rappresentanze politiche delle altre città calabresi, almeno le reggine e cosentine, e quella catanzarese, troppo incline ad appassionarsi su beghe di quartiere, a dilaniarsi in lotte interne ai partiti e poco attenta ad intrattenere costanti relazioni e contatti col mondo politico nazionale. Ecco, se un dato può essere tratto, è che mentre oltre i confini catanzaresi i politici intervengono e si attivano ad ogni livello nel momento in cui le decisioni vengono prese ed i provvedimenti adottati, dalle nostre parti lo scoprono sempre "dopo".

Ora, giacché è impensabile che interi Governi che si sono succeduti negli ultimi lustri abbiano deciso di colpire la nostra città, è chiaro che l'inversione di rotta che riporti Catanzaro verso la centralità regionale che le spetta, per ruolo e funzioni, deve essere attuata da tutta la nostra classe politica che deve decidere di abbandonare deleterie e desuete contrapposizioni ideologiche e trovare il coraggio di agire con coesione e sinergia per tutelare il grande ammalato di questa nostra Calabria, il suo Capoluogo.

Per raggiungere l'obiettivo, così stanti le cose, è indispensabile uno strumento normativo statale - pensiamo ad una legge "Pro Catanzaro" così come dal nostro Movimento proposta nel 2009 - che sollecitiamo da anni e che ha riscosso interesse ed approvazione da più parti. E' arrivata l'ora di passare dalle parole ai fatti, prima che sia troppo tardi.

Nel frattempo, rispetto all’Agenzia Unica per le ispezioni sul lavoro, abbiamo due domande per i nostri politici: Vi siete mossi? Avete da darci qualche novità?

Notizia segnalata da: (Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”)