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Salvatore Marino e Gianluca Blumetti, comici si, ma disintegrati
Roma, 6 febbraio - Uno è un camaleonte nato, l’altro un giullare composto. Tirando la somma a venir fuori sono due “Comici disintegrati”.
Questo il titolo del recital che Salvatore Marino e Gianluca Blumetti stanno argutamente portando in scena in questo periodo, coinvolgendo il variopinto pubblico, in questo momento romano, sempre attento alle proposte cabarettistiche.
Si, perché – qualora ci sia qualcuno che possa avere dubbi - di cabaret si tratta, con l’intenzione, per nulla velata, di offrire una gradita forma di spettacolo capace di combinare teatro, canzoni e recitazione comica.
Spassosa l’ironia “comica disintegrata” di questi due “giocolieri” del linguaggio, capaci di mettere subito l’accento sulla risata, facendola diventare l’autentico fulcro sul quale poi si snoda tutto lo spettacolo.
Diviso in due parti interscambiabili, questo recital consente di far emergere in un ironico spaccato di vita contemporanea personaggi dalla colorita padronanza della parola, messi in scena dal poliedrico Marino, e riflessioni sulla confusione imperante nei testi delle canzoni, nelle quali invece si impegna Blumetti.
Tra i due, che più “disintegrati” appaiono invece molto integrati, scatta così quella molla di complicità inarrestabile capace di sorprendere il pubblico con un flusso continuo e contagioso di sollecitazioni e gag.
E così mentre la cultura ovunque continua ad abbassarsi, ridere con intelligenza con Salvatore Marino e Gianluca Blumetti continua ad essere un piacere. Assolutamente da condividere.
Maurizio LOZZI