Salute
Salute: 'Tagli delle Regioni al decreto Balduzzi
Roma, 30 agosto 2012 - Sono tutte tagli, sostituzioni e riformulazioni le osservazioni delle Regioni al 'decretone' del ministro Balduzzi, messe nero su bianco sul documento redatto dalla Commissione Salute. Ma a leggere fino in fondo troviamo anche 5 articoli aggiunti ai 27 pensati dal ministero. Il primo taglio eclatante riguarda l'articolo 6 sul 'Programma nazionale per la non autosufficienza': "Cassare l'intero articolo", scrivono le Regioni, "Motivazione: mancanza di risorse; sovrapposizione delle competenze e violazione del Titolo V della Costituzione". Eliminato anche l'intero comma 9 dell'articolo 11 ('Disposizioni in materia di vendita di prodotti del tabacco, di bevande e misure di prevenzione per contrastare la dipendenza da gioco d'azzardo patologico'), quello che riguarda l'obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva.
Ma iniziamo dal principio: nella premessa la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni fornisce "valutazioni dettagliate su ciascun articolo col forte auspicio che esse siano accolte in forma integrale". Le proposte - si legge - sono rese nello spirito di "leale collaborazione tra soggetti istituzionali che in base alla norma costituzionale hanno responsabilita' concorrente nelle materie prese in esame". In termini generali "si sottolinea la assoluta necessita' che siano previste le adeguate coperture economiche per tutte le misure che, direttamente o indirettamente, prevedono ulteriori costi per il SSN" e si mette in chiaro: "Nessuna risorsa aggiuntiva potra' ricadere sulle Regioni". La Commissione rimarca "che sul sistema sanitario gravano tuttora le incertezze e le preoccupazioni che hanno indotto la Conferenza delle Regioni a considerare impercorribile la comune elaborazione del nuovo Patto per la Salute senza che siano modificate le previsioni dei pesantissimi tagli del Fondo Sanitario Nazionale per il 2013 e 2014" e sottolinea che "con il decreto legge Spending Review il quadro si e' ulteriormente aggravato, non solo per gli anni in questione ma anche per il 2015".
Nelle osservazioni delle Regioni l'articolo 1 del maxi-decreto sulla sanita' ('Norme per la razionalizzazione dell'attivita' assistenziale e sanitaria') viene interamente sostituito e praticamente raddoppiato nella lunghezza con una sequela di principi e capitoletti che arrivano alla lettera 'p'. All'articolo 2 una prima aggiunta recita: "al comma 1 lett. b) dopo le parole: '...altri soggetti pubblici' aggiungere 'e privati'". L'articolo 2 e' quello che riguarda i 'Principi fondamentali in materia di esercizio dell'attivita' libero professionale intramuraria' e nello specifico le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano (la materia sono le convenzioni per spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari, per l'esercizio di attivita' sia istituzionali sia in regime di libera professione intramuraria). La seconda e ultima aggiunta riguarda "ulteriori modalita' e criteri per l'esercizio della libera professione intra ed extramuraria" da parte del personale del servizio sanitario "assicurando comunque il superamento della fase transitoria nell'utilizzazione degli studi professionali da parte dei dirigenti sanitari". In tal caso, "le norme di cui al presente articolo cessano di avere efficacia al momento dell'entrata in vigore delle disposizioni regionali". Importanti modfiche - essenzialmente si tratta di aggiunte - arrivano poi sull'articolo 14, quello sulla 'Tutela brevettuale dei farmaci': "dalla data di scadenza del brevetto i farmaci rimborsati dal SSN, in assenza della commercializzazione del corrispondente farmaco equivalente l'azienda farmaceutica e' tenuta alla riduzione del prezzo del 40%". E le Regioni non si accontentano e chiedono d'inserire nel decreto un articolo 14 bis sulla 'Modifica della norma sulla prescrizione di medicinali equivalenti".
Osservazioni puntuali arrivano anche all'articolo 22 sulle 'Disposizioni sul trasferimento delle farmacie' e al 23 ('Razionalizzazione di taluni enti sanitari?). In quest'ultimo, spunta un "rappresentante delle Regioni" non previsto dal decreto nella commissione di valutazione nominata dal ministero per il riconoscimento di eventuali enti sanitari sul territorio. E parlando nello specifico delle fondazioni IRCCS, gli Istituti non trasformati e quelli privati, se questi dovessero perdere i requisiti richiesti, le Regioni suggeriscono di "cassare la seguente frase: 'Il Ministro della salute e la Regione competente possono immediatamente sostituire i propri designati all'interno dei consigli di amministrazione, nonche' sospendere cautelativamente l'accesso al finanziamento degli enti interessati'". [MORE]
E infine le aggiunte piu' consistenti: ben 5 articoli da inserire ex novo (28, 29, -30, -30 bis e 31). Il primo riguarda 'Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni', e presenta una nuova 'strategia' di assetto contabile che prevede una "una sperimentazione, della durata di due esercizi finanziari". L'articolo 29 e' sulla 'Mobilita' del personale delle Aziende Sanitarie' e ridefinisce i criteri per la mobilita', e il 30 chiede l'attuazione della direttiva CE relativa "all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso dall'UNICE, CEEP e CES'. L'articolo 30 bis prende in considerazione il 'Personale con contratti di lavoro a tempo determinato e i livelli di spesa', mentre l'ultimo - il 31- riguarda le 'Disposizioni in merito al trattamento fiscale relativo ai consumi di gas metano delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale'. Per questi si richiede l'applicazione dell'"aliquota fiscale ridotta prevista per tutte le attivita' industriali produttive di beni e servizi"