Politica
Salute: Anaao, inaccettabile documento Regioni su bozza Balduzzi
Roma, 3 settembre 2012 - "Sara' forse vero che il decreto Balduzzi, che pure contiene molti punti da noi largamente condivisi, sia privo di anima e di strategia, ma la strategia che certo non manca nel documento-ultimatum che gli assessori alla Salute hanno inviato al ministro e' assolutamente inaccettabile per i cittadini, gli operatori, il servizio sanitario". Cosi' Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed.
- "Gli assessori regionali - continua - impegnati a rispondere alla crisi della sanita' pubblica, cui non possono dichiararsi estranei autoproclamandosi innocenti, solo con piu' tasse, ticket e tagli, e meno tutele sul piano sociale, continuano a lamentare l'invasione di campo e a contestare allo Stato, oggi al governo ieri al Parlamento, la possibilita' stessa di legiferare in ambito sanitario, anche su norme che, a casa propria, molti di loro, hanno gia' approvato. Siamo a una nuova fase - sottolinea Troise - di un conflitto istituzionale, che vede le Regioni appiattite in una logica di sindacato, che rischia di produrre piu' danni delle manovre economiche. La vivisezione cui e' sottoposto l'articolo 4 del decreto, che riguarda i principi fondamentali del ruolo e della vita professionale dei Medici e Dirigenti sanitari dipendenti del Ssn stravolge quanto approvato in Parlamento nel ddl sul governo clinico e rappresenta il tentativo di salvaguardare e ampliare l'invadenza pervasiva della politica in sanita'".[MORE]
- "Si calpestano meriti e logiche professionali, introducendo mobilita' coatta, flessibilita' arbitraria e preservando un sistema quale quello della nomina dei direttori di struttura complessa - aggiunge - costruito all'insegna di un rapporto fiduciario dimostratosi fallimentare. Preteso per i medici ospedalieri, ma non per il sistema universitario per il quale, anzi, non si escludono finanziamenti aggiuntivi". Per il segretario nazionale Anaao Assomed gli assessori "non sono, evidentemente, interessati alla difesa del Ssn, ma solo a disarticolarne il carattere unitario modificando senza contrattazione il contratto collettivo nazionale e negando ruolo ai professionisti. Tanto vale sancire la fine della legislazione concorrente e proclamare ufficialmente la nascita di 21 sistemi sanitari regionali. Medici e dirigenti sanitari non ci stanno e invitano il ministro ed il Parlamento a difendere le proprie prerogative sottraendo la sanita' al destino di campo di battaglia cui la si vorrebbe avviare"