Economia
Salone di Ginevra, Marchionne parla del futuro di Ferrari e Fca
GINEVRA, 3 MARZO 2015 – Dal salone dell’auto di Ginevra l’ad di Fca, nonché presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, ha annunciato le principali novità sul futuro del gruppo automobilistico: una holding con sede legale all'estero, forse in Olanda, e quotazione in borsa che potrebbe essere superiore al 10%. [MORE]
Ferrari quindi potrebbe avere una holding olandese che verrà quotata in Borsa, ma, ha precisato Marchionne, «la cosa è allo studio, nessuna decisione è ancora stata presa». Il Presidente della casa di Maranello, rassicura che la Ferrari continuerà a produrre in Italia: «la eventuale holding olandese starebbe al di sopra della società produttiva, che rimarrà comunque in Italia. Non bisogna confondere l'azienda che sara' quotata con l'esistenza stessa dell'azienda».
E’ probabile, quindi, che in vista della quotazione in borsa, si scelga di mettere in atto lo stesso schema societario di Fiat-Chrysler, con una holding con sede all'estero, all'interno della quale inserire le aziende operative. «E' la terza volta che lo facciamo. E’ un metodo con cui mettiamo insieme le nostre attivita», ha spiegato il manager. Ma, conclude Marchionne, «abbiamo ancora tempo per decidere e ci prenderemo il tempo che serve». Poi, rivolgendosi ai tifosi della “rossa”: «il peggio e' passato. Ora macchina e piloti sono gasatissimi. Spero che il Mondiale arrivi prima del 2018. Sara' il circuito a dirlo, ma sono ottimista».
Inoltre, in virtù dei dati positivi di febbraio per il mercato dell'auto e del buon risultato ottenuto dall'ex Lingotto, l'ad di Fca, ha nuovamente elogiato Matteo Renzi, defininendo il Jobs Act il provvedimento «che ha modernizzato il mercato del lavoro in Italia» e annunciando la possibilita' che il numero di assunti aumenti. Ai mille assunti di Melfi, dove la produzione di 500x e Jeep ha permesso di assumere temporaneamente mille lavoratori, potrebbero quindi aggiungersi altri addetti, fino ad arrivare (tra trasferimenti da altri stabilimenti e nuovi contratti) a 1.900 posti di lavoro.
«Da imprenditore dico che l'esistenza del Jobs Act ha creato le condizioni per altri investitori per venire a investire in Italia. I mille di Melfi li avrei assunti lo stesso ma il problema non sono io, ma gli estranei. Senza la certezza del Jobs Act non viene nessuno. Apprezzo molto il percorso che sta facendo Renzi, che non abbia paura di affrontare il cambiamento e lo porti avanti. Vada avanti e non pensi agli insulti, li ho presi anche io», ha aggiunto il manager italo-canadese.
Poi sulla possibilità di nuove assunzioni ha concluso: «c'e' la grandissima partita che ci stiamo giocando sull'Alfa Romeo. Mancano meno di 4 mesi dal lancio della nuova Alfa, l'impegno c'e' si dovrebbe andare in produzione entro la fine dell'anno o l'anno prossimo. Avremo bisogno di nuove assunzioni».
(fonte: AGI)
[foto: gazzetta.it]
Antonella Sica