Cronaca
Salerno, trasporto pubblico sul piede di guerra
Salerno, 30 giugno 2011- I tagli che la regione Campania ha deciso di attuare al servizio di trasporto pubblico non poteva essere privo di conseguenze. Da ieri , infatti, è in atto il blocco del trasporto pubblico locale in tutto il territorio salernitano: “Si tratta di un’azione di protesta che sta coinvolgendo i dipendenti di tutte le aziende del comparto, a livello provinciale, non solo quelli della Cstp”, ha detto Mario Santocchio, presidente dell’azienda.[MORE]
La decisione del blocco è avvenuta a seguito dell’incontro tra i sindacati di categoria e i vertici della Sita Sud, nel corso del quale si è provveduto ad ufficializzare cinquanta licenziamenti tra il personale e la riduzione di stipendio per i lavoratori. Per quest’ultimi, non si prospetta nulla di buono visto che la cassa integrazione in deroga difficilmente sarà concessa, a meno che non si intervenga con una specifica legge regionale . ciò dovesse accadere, certamente non avverrá in tempi brevi. A rischio il futuro di 130 dipendenti del Cstp per i quali l’azienda aveva chiesto l’avvio della procedura.
Inoltre, il Comune di Salerno ha annunciato l’intenzione di abbandonare il consorzio Unico Campania e di voler creare una propria struttura. In una nota l’assessore alla mobilità del Comune di Salerno, Luca Cascone scrive, “La situazione è diventata insostenibile, la Regione Campania nonostante abbia ricevuto 4 milioni di euro dal Governo per gli adeguamenti contrattuali dei lavoratori del trasporto pubblico non ha girato un euro agli enti locali”. La finalità di fondare Unico Salerno trova il suo fondamento nell’esigenza “di recuperare risorse e dare certezza del futuro a tutti i dipendenti”.
Stando ai dati forniti dai sindacati, dei 390 milioni stanziati dalla Regione lo scorso anno nel 2011 ne sono stati tagliati 90 di cui 14 erano destinati a Salerno. Attraverso il decreto Milleproroghe regionale Sergio Vetrella era riuscito a recuperare 40 milioni. Tuttavia, questi sono stati dati completamente a Trenitalia.
Il confronto è appena all’inizio e non sembra esserci né da parte dell’amministrazione salernitana, né dalla Regione Campania, la volontà di evitare la rottura.
Rosy Merola