Cronaca
Sacerdote "distrugge" la propria chiesa in preda ad un raptus
FIVIZZANO (MS) , 13 AGOSTO 2011 Ha distrutto mezza chiesa, ha messo in subbuglio un placido borgo della lunigiana , ed ha lasciato sgomenti fedeli ed autorità ecclesiastiche. Non si tratta però dell’azione di un anarcoide fuori di testa o di un anticlericale esasperato. L’autore del gesto è Don Daniele Falconi, parroco del paesino toscano di Fivizzano (MS), il quale l’altra sera ( mercoledì) ha avuto un vero e proprio black out mentale, che ha lasciato evidenti segni nella vita del tranquillo centro e della chiesa a lui affidata.[MORE]
Nel trailer mandato in onda tempo fa per pubblicizzare il film di Nanni Moretti “Habemus Papam”, mentre un sussiegoso cardinale sta per annunciare al mondo intero il nome del prescelto quale nuovo pontefice, si sente distintamente un urlo disperato provenire alle sue spalle. Si tratta del neo-papa, che viene preso da una crisi di sconforto e panico dopo aver realizzato meglio il ruolo che viene chiamato a ricoprire. Il film di Moretti tratta con garbo la tematica del disagio interiore che può colpire anche l’uomo di fede, al quale per definizione dovrebbe essere sconosciute forme di dubbio e sconforto. Ma così non è sempre.
La sera di mercoledì scorso, il tranquillo borgo di Fivizzano, in provincia di Massa, è stato scosso da rumori violenti ed urla semi-incomprensibili provenienti dalla locale chiesa. Le urla erano proprio quelle del sacerdote Daniele Falconi, che da una quindicina di anni (ora ne ha poco più di 50) è titolare della parrocchia del piccolo centro della Lunigiana.
Alcuni abitanti della zona riferiscono di avere sentito pronunciare al sacerdote confusi riferimenti all’Apocalisse e alla lotta agli Infedeli. Ma quello che più ha preoccupato sono stati i rumori di oggetti infranti che si riverberava all’esterno della chiesa.
Alla fine, sono accorsi i Carabinieri, che hanno trovato statue religiose fatte a pezzi, panche rovesciate, crocifissi spezzati. All’arrivo degli agenti, uno sgomento don Daniele li ha accolti con in mano un martello, dopodichè sarebbe rimasto a lungo in preghiera inginocchiato presso l’altare senza fornire spiegazioni del suo gesto.
Il medico convocato sul posto, visto lo stato confusionale del religioso, ne ha disposto il ricovero presso una struttura psichiatrica dell’Ospedale di Massa. Ovvio l’imbarazzo tra le Autorità religiose, che si trincerano dietro un laconico riferimento ad un “caso pietoso”.
Don Falconi viene ritenuto da chi lo ha conosciuto un uomo di grande cultura , un appassionato studioso ex seminarista del discusso Monsignor Lefebvre. Però, negli ultimi tempi aveva mostrato segni di un certo disagio interiore, una sorta di stato depressivo, che non era passato inosservato tra i parrocchiani. Alla fine, questo"disagio" è esploso nella maniera più plateale, lasciando tutti increduli e sgomenti.
Raffaele Basile