Economia

Saccomanni su S&P: «Decisioni destabilizzanti»

MILANO, 10 LUGLIO 2013 - Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni - intervenendo all'assemblea dell'Abi – riguardo al declassamento di S&P, ha dichiarato: «Decisioni non adeguatamente sostenute da analisi condivise possono avere effetti prociclici e destabilizzanti», puntando il dito sul modus operandi delle agenzie di rating (che non sono la Bibbia, come in più occasioni è stato affermato) e aggiungendo che: «È aperto il dibattito nelle sedi ufficiali sul ruolo delle agenzie di rating nell'orientare le scelte e le aspettative dei mercati finanziari internazionali».

Il ministro dell’Economia ha proseguito: «Standard & Poor's basa la sua decisione su due fattori: un indebolimento della crescita e la disfunzione del meccanismo di trasmissione monetaria. Sul primo fattore, l'analisi di S&P poggia essenzialmente sugli andamenti dello scorso decennio e del primo trimestre del 2013. Si ignorano totalmente i dati recenti sulla congiuntura, gli effetti delle misure di stimolo e di riforma già assunte, come pure le valutazioni di istituzioni ufficiali, come l'Unione Europea e il Fondo monetario internazionale, che hanno certificato il consolidamento delle finanze pubbliche e che prevedono una ripresa dell'economia dal quarto trimestre del 2013 e nel 2014». [MORE]

Invece, «Sul secondo fattore – sottolinea Saccomanni - si ipotizza una permanenza di disfunzioni che sono di valenza europea e che sono state oggetto di interventi da parte delle Autorità italiane e di istituzioni europee come la Commissione, la Banca europea per gli investimenti e la Banca centrale europea». Incalza il ministro: «La decisione appare basata sull'estrapolazione meccanica di dati e della situazione del passato, con minima o nulla considerazione per le misure già prese o in corso di attuazione».

Per Saccomanni: «Il futuro è valutato sulla base di una percezione di rischi che tengono conto degli scenari peggiori. L'Italia ha il potenziale per invertire il ciclo sfavorevole durato troppo a lungo, a patto di sfruttare tutti i margini. Siamo in una fase cruciale della vita economica dell'Italia e dobbiamo tenere la barra ferma sul risanamento. Alla fine quello che conterrà sarà la decisione degli investitori di investire nel nostro paese».

Per quanto concerne l'Imu e all'Iva, Saccomanni ha evidenziato che: «Il Governo fin dal suo insediamento ha chiesto tempo per affrontare le questioni aperte su Imu e Iva in modo ponderato ed è impegnato a trovare soluzioni condivise dalla maggioranza. La mia posizione personale non si è discostata di un millimetro da questa linea. Ritengo interesse primario dell'economia italiana rimuovere al più presto dal dibattito politico una questione che non può più essere fonte di incertezza per famiglie, risparmiatori e investitori».

(fonte: Agi)

Rosy Merola