Cronaca

Sabrina Misseri: per lei ordinanza di custodia cautelare in carcere

AVETRANA  (TA) - La cittadina di Avetrana, rimane ancora sotto i riflettori. Secondo il gip di Taranto, Martino Rosati, la cugina Sabrina "al contrario di quanto ha inteso far credere" nutriva da tempo rancore nei confronti della povera Sarah. Le due avevano litigato infatti il giorno prima del delitto per un certo Ivano Russo, un giovane sul quale Sabrina avrebbe messo gli occhi, ma che, a quanto pare, era affettuosamente vicino a Sarah. [MORE]

Le nuove notizie provengono dal racconto di Mariangela Spagnoletti, l'amica che il 26 agosto sarebbe dovuta andare al mare con le due cugine, la cui testimonianza si è rivelata preziosa per la ricostruzione dell'accaduto. Sabrina continua a negare ma ad incastrarla c'è anche un'altra prova schiacciante: un diario.
A poche ore dal delitto Sarah scriveva: "Ieri sono uscita con Sabrina e la sua amica Mariangela siamo andate in birreria (...) poi siamo tornate a casa e Sabrina come al solito si è arrabbiata xchè dice ke quando c'è Ivano sto smp con lui e ti credo almeno lui mi coccola a differenza sua, potexi avere 1 fidanzato così! Mah, vabbè tanto ci sono abituata".

E' ipotizzabile inoltre che Sarah si fosse già sfogata con sua cugina delle presunte molestie da parte dello zio Michele Misseri, e che, oltre alla gelosia, volesse tenere nascoste le accuse rivolte al padre, per non rovinare la sua reputazione in paese.

Sabrina smentisce, ma il gip di Taranto ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della 22enne. Ad incastrarla ci sono anche due messaggi inviati dalla ragazza a sua sorella Valentina il giorno del ritrovamento del cellulare di Sarah il secondo dei quali diceva  "Poi parliamo, non deve sapere niente nè la zia e nè la mamma, è quello di Sarah zitta, non lo devono sapere altrimenti parlano quando torni ti racconto". Le parole scritte in modo agitato e confusionario, non celano però la richiesta di Sabrina di nascondere qualcosa e gli sms sono stati definiti dal gip "altamente indizianti".

Non dimentichiamo che lo stesso Michele Misseri dopo aver confessato sotto interrogatorio di aver messo a sua nipote << la corda al collo >> per spaventarla, (non rendendosi conto di aver stretto troppo) non ha esitato ad accusare Sabrina, sua figlia, di averlo aiutato a commettere l'orrendo crimine.


Intanto nella cittadina luogo del delitto, affollata da giornalisti, telecamere e curiosi, compare una scritta sui muri "qui non è Holliwood". Sono infatti già passati molti giorni eppure si stenta ancora a credere che tutto sia reale e non solo frutto dell'immaginazione perversa di un regista horror.

 

 

Nella foto (tratta da Repubblica.it ) la piccola Sara Scazzi.