Parola e Fede
Sabato della prima settimana di Quaresima: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori
La Quaresima è vero tempo di ricerca del Signore. Il Signore sempre si lascia trovare da chi lo cerca con cuore retto e sincero. La Quaresima è anche tempo particolare di ascolto della Parola del Signore. Basterebbe ogni giorno prendere un pensiero della liturgia della Parola e trasformarlo in vita e il nostro cammino spirituale farebbe progressi da gigante.[MORE]
Cosa ci chiede oggi il Signore? Come vuole che noi viviamo da veri cristiani? Il Vangelo di oggi continua gli insegnamenti di ieri (venerdì della prima settimana di Quaresima).
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
Dove troviamo questa affermazione? Nella legge del Levitico nel capitolo 19 e poi sul nemico confrontate Proverbi 25 dove addirittura viene detto: Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere; 22perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà.
L'uomo, chiunque esso sia è sempre da amare. Le parole di Gesù non consentono alcuna diversa interpretazione: ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori.
Amare è fare del bene ad una persona, anzi è fare il bene alla persona, è volere il bene della persona e operarlo concretamente. La verità di Gesù è chiara, evidente, luminosa: il nemico si deve amare. Per il nemico si deve volere il bene. Al nemico si deve fare il bene. Quando? Sempre. In ogni momento. Quando è chiesto. Quando non è chiesto. Oltre al bene, per i persecutori Gesù vuole che si preghi. La preghiera si rivolge al Padre per i persecutori perché smettano di fare il male e inizino a fare il bene. La preghiera per loro è anche richiesta di perdono, di misericordia, di pietà, di compassione, di benedizione.
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Il Padre dei cieli fa il bene a tutti. Egli ha compassione di tutti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
L'amore per il nemico e la preghiera per i persecutori fa la differenza tra il cristiano e il pagano, o il pubblicano. Tutti amano i loro amici. Solo il cristiano ama i suoi nemici. Li ama perché Cristo li ama. Li ama perché Cristo ha dato loro la sua vita.
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Il saluto è il più semplice, il più piccolo gesto di amore. Se il cristiano saluta soltanto i suoi fratelli, non fa nulla di straordinario, di grande. Anche i pagani sono capaci di salutare i loro fratelli. La differenza con il pagano risiede proprio nella sua forza di perdono, di misericordia, di compassione, di libertà del cuore, di rinunzia, di abnegazione che fa sì che il nemico non sia nemico ma un fratello da riverire.
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
La perfezione cui ci chiama Gesù è una sola: essere nel mondo portatori del grande mistero dell'amore del Padre. La vita del cristiano è vita sacrificata per la salvezza del mondo.
Il cristiano non ha nemici. Dinanzi al cristiano ci sono solo persone per i quali egli deve dare la sua vita. Il cristiano non ha nemici perché Cristo Gesù sulla croce non aveva nemici. Aveva davanti a sé delle persone da salvare. Le salvava con il dono della sua vita. Questa è la perfezione cui il Signore ci chiama. È veramente un mondo nuovo quello nel quale Cristo Gesù vuole introdurre i suoi discepoli. Li vuole introdurre nel mondo del Padre suo che è anche il suo mondo: il mondo dell'amore attraverso il dono di tutta la vita per gli altri.