Football Americano
Sabato 13 aprile a Torino l'Italia U19 sfida il Global team Stars & Stripes
TORINO, 10 APRILE 2013 - E' stato presentato ufficialmente ieri, presso la Sala Juvarra del capoluogo sabaudo, il "Global Bowl Torino".
Così è stata denominata l'amichevole internazionale tra la Nazionale Italiana Under 19 e il Global Team “Stars & Stripes” composto da pari età statunitensi.
La partita avrà luogo presso l’impianto “Primo Nebiolo” alle ore 16; situato all’interno del “Parco Ruffini” a Torino.
A presentare l'evento è stato il vicepresidente della FIDAF, Francesco Cerra: «Si tratta di una tipologia di evento - quella del confronto con selezioni americane - che la federazione organizza annualmente, sia per la Nazionale Under 19 sia per quella Senior.
Questa partita poi riveste un'importanza particolare perché segna l'inizio di un nuovo ciclo per la Nazionale Under 19, che inizia un progetto a lungo termine.
Proprio per questo ci saranno molti ragazzi sotto età, anche di 16 anni. Alcuni di loro hanno delle storie particolari.
Ad esempio il kicker italo-americano Anthony Bagliano, che è riuscito a trovare una strada nel football nonostante sia nato senza braccia.
Oppure il ragazzo italo-tedesco Marco Vitale, che ha chiesto al padre come regalo di poter giocare per la Nazionale italiana, facendo più di 1500 chilometri pur di poterci essere. Noi puntiamo molto sulle nazionali.
Abbiamo un forte interesse affinché queste squadre vengano viste come un punto d'arrivo da tutti coloro che iniziano a praticare questo sport. In Italia, ancora oggi, si inizia un po' troppo tardi.
Queste partite sono importanti anche per questo aspetto, come lo saranno gli Europei fascia B Senior che organizzeremo a settembre.
Per l'Under 19, anche se dovremo aspettare un paio d'anni per tornare a svolgere tornei ufficiali, abbiamo in ballo altre amichevoli.
Gli stessi americani vengono qui volentieri, perché abbiamo dimostrato di dare il giusto supporto ai team che vengono dall'estero e di avere un'organizzazione affidabile. Il nostro sport è in espansione, i settori giovanili sono in crescita e ogni anno nascono nuove squadre».
A fare gli onori di casa, l'assessore allo sport del comune di Torino Stefano Gallo: «Torino nel 2015 sarà la capitale europea dello sport e vuole esserlo di tutti gli sport, anche di quelli che in Italia sono considerati minori.
Sarà una partita molto interessante, che offrirà belle storie da parte di alcuni atleti e si inserirà in un determinato percorso che, già oggi, portiamo avanti con la Federazione.
Sarebbe bello ospitare a Torino una squadra americana con grandi campioni, perché aumenterebbe l'interesse e coinvolgerebbe i giovani.
Peraltro ho assistito ad alcune partite dei Giaguari ed ho apprezzato il clima che si respira durante gli incontri di Football Americano.
Un clima di festa, con tanti bambini e famiglie. Quando abbiamo ottenuto l'assegnazione di Città Europea dello Sport per il 2015 abbiamo promesso di organizzare eventi come questo, per cui invito tutti i cittadini a partecipare.
Il confronto con gli americani sarà un bello sprone per la nostra squadra, alla quale auguro un grande in bocca al lupo. Poi nello sport l'importante è dare il massimo e rispettare le regole, un valore che troppo spesso si perde».
Queste le parole di Roberto Cecchi, presidente dei Giaguari Torino, la società che organizza l'evento: «Con il Global Bowl abbiamo accettato la sfida di mettere in piedi un evento internazionale, come facemmo con Italia-Germania nel 2011, per mantenere vivo l'interesse a Torino sul Football Americano.
L'evento s'inserisce nel contesto di Torino 2015 Città Europea dello Sport ed abbiamo lavorato in totale sintonia con l'assessore Gallo, perché vogliamo dare la possibilità di vedere lo sport da un punto di vista diverso.
Nel nostro percorso con il Comune siamo in un punto di attraversamento che ci porterà al 2015.
Anche questa partita sarà l'occasione di dimostrare che con il football ci si può divertire, si può vincere o perdere, oppure semplicemente star bene tutti insieme.
Ci sarà l'ingresso gratuito per tutti gli Under 18, come accade già nelle nostre partite. Stiamo anche entrando nelle scuole perché vogliamo far innamorare tanti ragazzi del nostro sport, per allargare la nostra base.
Sarà una partita dura, ma se uno vuole crescere deve confrontarsi con i migliori.
Solo così trovi lo stimolo per migliorarti e metterti in discussione. Sarà un'occasione formativa e divertente». [MORE]
PAOLO BORCHINI, NUOVO HEAD COACH DELL'ITALIA UNDER 19 “A TORINO INIZIA LA CORSA VERSO IL 2015”
Intervista al capo allenatore della Nazionale che sabato a Torino sfiderà gli americani
Il nuovo ciclo della Nazionale Under19 riparte da un nuovo head coach. Dopo Gianluca Leone, a guidare il Blue Team Junior sarà Paolo Borchini, giocatore dei Panthers Parma dal 1981 al 1993, poi entrato nei quadri tecnici degli stessi Panthers. Dal 2007 è capo allenatore delle giovanili negli stessi Panthers, o con l'Under21 o con l'Under18, a volte anche con tutte e due le rappresentative contemporaneamente. Sabato a Torino, con il "Global Bowl", sarà il suo battesimo alla guida del Blue Team Junior.
Coach, quali sono gli obiettivi di questo nuovo ciclo?
Cominciamo con questa amichevole di grande prestigio, poi abbiamo obiettivi a lungo termine. Lo slittamento della fase finale degli Europei in Russia fa slittare tutte le altre manifestazioni e quindi verosimilmente non saremo impegnati in gare di qualificazione ufficiale prima del 2015. Per questo dovremo iniziare a lavorare su ragazzi di 16-17 anni e ragionare in prospettiva.
Com'è il livello del football giovanile italiano?
Devo dire che rispetto a Gianluca Leone sono stato più fortunato. Quando ha cominciato lui, il football giovanile in Italia era una cosa molto limitata e c'era pochissima scelta. Mentre noi nei primi raduni siamo riusciti a vedere quasi 150 giocatori e quindi c'è una base molto più ampia.
Come sono andati i raduni?
Ecco, lì ho potuto constatare qual è il settore su cui migliorare. E cioè l'aspetto atletico. Purtroppo la maggior parte dei ragazzi dopo la conclusione dei campionati giovanili, a dicembre, si ferma. Anche in questo dobbiamo imparare dagli americani, che investono tante risorse e tanto tempo nella preparazione atletica. Noi ancora non ci rendiamo conto dell'importanza di questo aspetto. Chiaramente chi invece sta giocando nei campionati senior, che ho potuto vedere nel secondo raduno dato che c'era la sosta per la Pasqua, è più in condizione. Peccato che in quell'occasione siamo stati sfortunati con il tempo.
Che cosa ti aspetti dal Global Bowl?
Il confronto con i più forti fa sempre bene. Sappiamo che sarà una partita estremamente dura. Il gruppo è praticamente quasi tutto nuovo rispetto a quello che ha affrontato le qualificazioni europee la scorsa estate. Faremo un piccolo allenamento il giorno prima e cercheremo di dare il massimo. Ho visionato i filmati dei giocatori americani, sono molto forti, molto atletici e sono ben coperti in tutti i ruoli. Ma bisogna scendere in campo senza paura, anche perché questo sport non è fatto per chi ha paura.