Russia-Ucraina, guerra sul gas. Putin: "puzza di genocidio"
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MOSCA, 25 FEBBRAIO 2015 – È una guerra sul gas quella tra la Russia e l’Ucraina. La decisione dell’Ucraina di fornire più gas alle provincie separatiste di Donetsk e Luhansk, ha provocato un’immediata reazione del leader del Cremlino, che ha annunciato «se l’Ucraina non paga, taglieremo il gas». La decisione di Vladimir Putin rischia di avere conseguenze sul gas in transito verso l’Europa.
Le provincie di Donetsk e Luhansk vivono ormai da mesi una sanguinosa guerra civile tra i separatisti filo-russi e il governo dell’Ucraina. Putin ha più volte denunciato la situazione d’emergenza, convocando anche l’OCSE in cerca di aiuti umanitari. L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha confermato lo scenario di fame e miseria delineato dal leader russo. Ora giunge la decisione, da parte del governo ucraino, di tagliare il gas nelle provincie e Putin commenta: «puzza un po’ di genocidio», minacciando di fare la stessa operazione verso di loro.
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Putin, infatti, ha avvisato l’Ucraina di voler chiudere il gas, qualora non giungessero il pagamento per la fornitura. Secondo le stime, la cifra pagata in anticipo dall’Ucraina potrebbe bastare per una fornitura di 3-4 giorni. Putin spiega: «è chiaro che questo può rappresentare una minaccia al transito di metano russo per l’Europa, ma speriamo di non arrivare a queste misure estreme. Anche se, questo, non dipende solo da noi, ma anche dall’Ucraina». La minaccia del leader russo è direttamente volta a dissuadere l’Ucraina dalla chiusura dei rubinetti del gas nelle provincie separatiste, ma, al momento, non sono giunte reazioni da Kiev.
Erica Benedettelli
[immagine da fanews.it]