Estero
Russia, misteriosa morte del giornalista d'inchiesta Maksim Borodin
EKATERINBURG, 16 APRILE - È morto ieri dopo tre giorni in ospedale il giornalista russo Maksim Borodin. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il trentaduenne di Ekaterinburg si sarebbe gettato dal balcone del suo appartamento al quinto piano e avrebbe riportato gravi ferite. Dalle indagini è risultato che la porta dell’appartamento era chiusa dall’interno e nessuna traccia di forzatura sarebbe stata trovata. [MORE]
L’ipotesi del suicidio non convince pienamente né Reporter senza frontiere né Polina Rumjanseva, direttrice di “Novij Den” dove lavorava il giornalista: Borodin stava lavorando a inchieste scomode. Ciò rende più nebulosa la vicenda e getta l’ombra del dubbio sull’ipotesi del suicidio.
In passato Borodin si era occupato di inchieste sul crimine e la corruzione, come quella sui conti segreti del magnate dell’alluminio Oleg Deripaska o quella sulle proteste contro il film “Matilda”, giudicato blasfemo, appoggiate da esponenti della Chiesa ortodossa russa. Recentemente aveva cominciato a occuparsi della Wagner, una compagnia militare privata russa impegnata in operazioni in Siria. Secondo le indagini condotte da diversi giornalisti, l’uso di mercenari alleggerirebbe il carico di perdite ufficiali russe in territorio siriano, violando tuttavia leggi russe in merito all’uso di contractor.
A capo della Wagner si troverebbe Evgenij Prigozhin, chiamato “il cuoco di Putin”, che sarebbe responsabile della cosiddetta “fabbrica di troll” che ha avuto un’enorme influenza sulla campagna presidenziale americana del 2016. La Wagner sarebbe stata coinvolta in un raid americano che sembra avere portato a decine o addirittura centinaia di perdite fra i mercenari russi. Dal Cremlino sono giunte smentite, precisando che le sole cinque vittime non facevano parte del personale militare.
[Foto: e1.ru]
Velia Alvich