Russia, marciano i nazionalisti nel giorno dell'Unità Nazionale
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“La Russia ai russi”. Con questo slogan in migliaia hanno manifestato oggi, i nazionalisti di Mosca, San Pietroburgo, Kazan e Irkutsk, riuniti in occasione della giornata dell’Unità Nazionale. La rabbia si scagliava contro gli immigrati, specie contro quelli provenienti dagli ex paesi sovietici o dai non-slavi provenienti dalle regioni musulmane del Caucaso russo, colpevoli di aumentare il tasso di criminalità e di rubare il lavoro ai russi. Oltre agli slogan, sono apparsi anche cartelli con su scritto “Giovani contro la tolleranza”.
“Mosca s’è appena svegliata, e ha cominciato a comprendere la propria identità”, ha commentato Aleksander Belov, leader nazionalista e organizzatore della marcia nella capitale. “Giorno dopo giorno, i nazionalisti raccolgono sempre più consenso nel Paese”.
La marcia è avvenuta tre settimane dopo che alcuni facinorosi avevano preso di mira un magazzino di verdure, in cui credevano lavorasse un migrante sospettato di aver ucciso un cittadino russo. I rivoltosi hanno distrutto negozi con lo stesso slogan, attaccato la sicurezza, prima che la polizia intervenisse.
A settembre, un rapporto delle Nazioni Unite ha rivelato che in Russia vi sono circa 11 milioni di migranti, la maggior parte dei quali provenienti dai paesi dell’Asia centrale, migranti che non hanno bisogno di visto per entrare in Russia e che di conseguenza non hanno problemi legali. La maggioranza lavora nelle grandi città, specie nell’edilizia, o in tutti quei lavori che i russi non hanno più voglia di fare. Un aspetto, questo, che accomuna la Russia a tantissimi paesi europei, insieme alla crescente popolarità del nazionalismo, che in tempi di crisi trova terreno fertilissimo, e sceglie continuamente la facile via della caccia allo straniero.
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Dino Buonaiuto