Politica
Rush liste regionali, Silvio chiede passo indietro Occhiuto
BOLOGNA, 26 DIC - Il conto alla rovescia è cominciato: mancano trenta giorni alle elezioni regionali del 26 gennaio, quando Emilia-Romagna e Calabria andranno al voto per rinnovare la guida delle Regioni.
Da domani, fino a sabato alle 12, dovranno essere presentate le liste.
Ma se in Emilia-Romagna i giochi sono fatti da mesi, in Calabria regna ancora il caos sulle candidature.
Nel centrodestra la candidata alla fine sarà la parlamentare di Forza Italia Jole Santelli, dopo il veto della Lega sul nome del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, fratello del parlamentare Roberto.
Ma la situazione fra i partiti della coalizione è ancora tesa, tanto che è dovuto intervenire Berlusconi per tentare di riportare un po' di armonia.
Il Cav, con una lettera ai fratelli Occhiuto, ha chiesto loro di desistere dall'idea della presentazione di una lista autonoma e di appoggiare Santelli, rinunciando - scrive - a "scelte che avvantaggerebbero solo i nostri avversari.
Ma anche nel centrosinistra la situazione è in fibrillazione: dopo il passo indietro di Mario Oliviero, l'imprenditore Pippo Callipo ha incassato il sostegno di tutta la coalizione, che si è riunita per invocato candidature da inserire in lista nel segno della legalità e nel rispetto del codice etico del Pd.
Settimane di liti, veti incrociati, passi avanti e passi indietro, non potranno però non avere un effetto sulla campagna elettorale e l'esito delle elezioni. Da sabato, in ogni caso, comincerà ufficialmente la campagna elettorale, anche se, soprattutto in Emilia-Romagna, la tensione è già piuttosto alta da un paio di mesi.
A Bologna, le principali coalizioni sono sostanzialmente coese e le candidature definite da tempo: la leghista Lucia Borgonzoni cercherà la storica impresa di strappare al centrosinistra la sua regione bandiera.
Al governatore uscente Stefano Bonaccini il compito di difenderla e di difendere anche i sempre fragili equilibri della maggioranza del governo che non sarà, inevitabilmente, indifferente ai risultati delle elezioni.
Le regionali del 26 gennaio saranno un banco di prova anche per il Movimento 5 Stelle che dopo un lungo tira e molla sulla possibilità di un'alleanza con il Pd, alla fine ha deciso di correre da solo e misurare le proprie forze, con Francesco Aiello in Calabria e Simone Benini in Emilia-Romagna. Dopo le formalità burocratiche delle presentazioni delle liste e dopo un veloce brindisi di Capodanno, la campagna elettorale entrerà nel vivo e non conoscerà più soste.
Tensione e attenzione sono destinate a salire con il passare delle settimane, con Matteo Salvini che cercherà di usare il risultato delle urne per dare al governo il colpo del kappaò e Stefano Bonaccini che traccerà lungo la via Emilia la linea del Piave del Pd e forse anche del governo Conte.
Consapevole che la sconfitta del centrosinistra in Emilia-Romagna assomiglierebbe più alla fine di un'epoca che a un pur complicato passaggio politico da gestire