Cronaca

Ruggero Pegna: Querela in arrivo all'Antiracket Lamezia

Riceviamo e pubblicjiamo
LAMEZIA TERME (Cz) 23 NOV. 2011 -
Querela in arrivo per l’Associazione Antiracket Lamezia. A sporgerla è il produttore e organizzatore di eventi Ruggero Pegna che ha affidato al suo avvocato Paolo Mascaro il compito di agire nei confronti della suddetta Associazione per il reato di diffamazione. Nei giorni scorsi, il promoter aveva inviato al dimissionario assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme, [MORE]Tano Grasso, una lettera pubblica in cui definiva fallimentare la politica culturale dell’assessore, spiegandone, secondo lui, le ragioni. In particolare, Pegna denunciava i continui e gravi attacchi denigratori che, a suo parere, Grasso ha indirizzato in modo del tutto generico alla Città e ai suoi cittadini sin dal suo insediamento e, inoltre, l’indifferenza e l’ostilità manifestate verso i principali operatori culturali della città e i loro progetti, alcuni dei quali noti anche in ambito nazionale.


A seguito di questa lettera, denuncia oggi Pegna, soci dell’ “Antiracket Lamezia”, di cui l’assessore è un rappresentante, senza firmarsi ma a nome dell’intera associazione, hanno inviato al promoter insulti e gravissime offese, diffondendole anche attraverso pagine e siti internet. Pronta la risposta di Pegna che ha deciso di procedere per via giudiziaria: “Senza alcun riferimento reale ai temi da me sollevati e ampiamente condivisi, alcuni soggetti appartenenti all’ Antiracket Lamezia, facendosi scudo di una semplice sigla che sulla carta dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini, utilizzano offese, denigrazione, illazioni, calunnie, insulti, per intimidire il libero pensiero e lo scambio dialettico e democratico su temi cari all’intera collettività e non solo a certe elite pseudo culturali, presuntuosamente depositarie di verità e valori. E’ grave che ci sia gente che ritiene, nascosta dietro queste maschere, di poter avere la legittimità e il diritto di offendere e diffamare senza doverne dare conto a nessuno.


Poiché ritengo che proprio questo comportamento sia alla base della mentalità mafiosa, ho dato incarico al mio legale, avvocato Paolo Mascaro, di procedere nei riguardi dei responsabili di tale associazione per quanto si possa ravvisare a mio danno per gli insulti ricevuti e le gravissime e diffamanti affermazioni che mi sono state rivolte. Non è con le offese personali, in perfetta linea con i comportamenti di chi usa ipocrisia e menzogna come stile di vita e metodo d’intimidazione – prosegue Pegna – che si può impedire che un cittadino possa esprimere liberamente i suoi punti di vista. Ormai, a Lamezia, in tanti hanno capito bene come stiano le cose, comprendendo perfettamente l’uso “carrieristico” della politica che alcuni hanno inteso fare sulle spalle della città, denigrandola, offendendola e mortificandola. Questo modo di agire – conclude Pegna – è la perfetta testimonianza di una concezione di essere e pensare arrogante e supponente, vero racket delle coscienze, che vorrebbe perfino impedire, a chi ha punti di vista differenti, il diritto di civile espressione e opinione.”