Politica

Rubygate, Berlusconi assente in aula. Processo rimandato al 31 Maggio

 Milano, 6 Aprile - Processo lampo questa mattina per Silvio Berlusconi. Il Primo Ministro assente in aula, é stato dichiarato contumace dai giudici della quarta sezione penale che hanno deciso quindi di rinviare l’udienza al prossimo 31 Maggio.
Berlusconi, attraverso una lettera recapitata ai giudici dal suo avvocato, ha comunque fatto sapere che avrebbe voluto prendere parte all’udienza, ma che impegni istituzionali lo costringono ad assentarsi. Nella stessa lettera il Premier dichiara inoltre il suo consenso allo svolgimento del processo anche in sua assenza. [MORE]


Se per il giudizio sul Primo Ministro, a proposito del caso ormai rinominato Rubygate, bisognerà quindi aspettare ancora qualche mese, il ruolo di Ruby, la marocchina al centro del processo per concussione e prostituzione minorile a carico di Silvio Berlusconi, si sarebbe in qualche modo chiarito. Il legale della ragazza ha infatti dichiarato che la giovane ha intenzione di non costituirsi parte civile, affermando che Karima El Mahroug "non ha ritenuto giusto costituirsi parte civile perché ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore né per aver frequentato il premier". Paolo Boccardi, avvocato di Ruby, ha spiegato oggi in aula che alla base della scelta vi è la palese posizione della giovane che ha sempre affermato “di non essere mai stata oggetto di atti sessuali da parte del Presidente del Consiglio e -prosegue il legale- di non essersi mai prostituita, mentre questo processo dà per scontato che si sia concessa dietro pagamento”.


Secondo Giorgio Perroni, legale del Premier, la posizione di Karima è un elemento significativo del processo che oggi vede nessuna persona costituita come parte civile e che, sempre secondo l’avvocato Perroni, presto chiarirà “l'estraneità di Berlusconi da tutti e due i reati contestati".


In aula è presente anche Luca Gentili, avvocato di Giorgia Iafrate, il funzionario della Questura che si occupò della minorenne marocchina la notte tra il 27 e il 28 Aprile 2010, quando Ruby, denunciata per furto, fu fermata dalle forze dell’ordine e il Presidente Silvio Berlusconi fece pressioni per il rilascio della giovane. I giudici hanno oggi chiarito che la signora Iafrate è persona offesa del reato di concussione.