Cronaca

Ruby bis, i giudici: «Berlusconi va indagato per corruzione in atti giudiziari»

MILANO, 29 NOVEMBRE 2013 - Nuovi problemi giudiziari all’orizzonte per Silvio Berlusconi. Con quattro giorni di anticipo, i giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano - presidente Annamaria Gatto - hanno depositato questa mattina la motivazione della sentenza del processo cosiddetto “Ruby bis”. In 390 pagine, i giudici hanno ricostruito la vicenda di Ruby e gl’incontri (noti come “Bunga Bunga”) che si sarebbero svolti nella villa ad Arcore dell’ex premier e senatore. In ragione di ciò, il tribunale ha chiesto alla Procura di aprire una nuova inchiesta per corruzione in atti giudiziari e per concorso anche per I suoi avvocati Niccolò Ghedini e Pietro Longo.

«Il pagamento mensile regolare di una somma di denaro di tale entità (2.500 euro, ndr) a soggetti che devono testimoniare in un processo nel quale colui che elargisce la somma è imputato o in altro processo all’esito del quale colui che elargisce la somma è interessato, non è un’anomalia ma un fatto illecito. Un inquinamento probatorio», puntualizzano i magistrati nella sentenza. [MORE]

Inoltre, per i giudici Ruby avrebbe mentito consapevolmente in cambio di denaro per proteggere la posizione di Berlusconi, in complicità con l’allora avvocato di Lele Mora, Luca Giuliante, ex tesoriere del Pdl in Lombardia. A pagina 268 del provvedimento, i giudici sottolineano: «Se Karima ha mentito, lo ha fatto consapevolmente e non per effetto di “meccanismi di fuga” che in nessun modo appaiono provati. Le risultanze dell’istruttoria dibattimentale dimostrano con certezza che le menzogne che hanno caratterizzato unicamente la testimonianza resa al dibattimento, ove per altro la giovane ha dimostrato non solo la sua indubbia intelligenza ma anche una sicura furbizia selezionando attentamente le cose che poteva confermare e quelle che doveva smentire, quali domande evadere rifugiandosi dietro i “non ricordo” chi doveva “salvare” e chi “buttare a mare” e ciò tenendo presente sempre il suo personale tornaconto». Per questo, secondo i magistrati, Ruby - oltre che per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza – dovrà rispondere anche di propalazione di false notizie.

Invece, in merito ai tre imputati - Emilio Fede (condannato nel luglio scorso a 7 anni di reclusione) Lele Mora (anche lui condannato a 7 anni) e Nicole Minetti (5 anni) – i giudici confermano la consapevolezza della minore età di Karima - all’epoca dei fatti - da parte di Emilio Fede e Lele Mora, come pure il ruolo di organizzatrice dei festini di Arcore e di favoreggiatrice della prostituzione: «L’attività di induzione posta in essere da Mora e Fede è plateale. Fede ambisce a mantenere la posizione di prestigio da egli detenuta a Mediaset. Mora ambisce a risollevare le sue disperate condizioni imprenditoriali...», si legge nella motivazione.

A seguito di ciò, è probabile che la Procura, potrebbe far confluire in un unico procedimento questa sentenza a quella depositata settimana scorsa per la condanna di Berlusconi a 7 anni di reclusione, in un unico procedimento e decidendo - così – di aprire una nuova inchiesta.

(Fonte: Ansa. Foto: lettera43.it)

Rosy Merola