Route Regionale Scout: ora tocca a noi, il cammino continua
Cronaca Calabria

Route Regionale Scout: ora tocca a noi, il cammino continua

lunedì 12 agosto, 2013

12 AGOSTO 2013 - «Essere interpreti del presente per costruire il futuro». E’ con questa premessa che la Route Regionale delle Comunità Capi, organizzata dall’Agesci Calabria - e che ha coinvolto dal 7 all’11 agosto quasi 500 capi scout in rappresentanza di 60 comunità capi dello scoutismo regionale - ha salutato l’esperienza vissuta nel Parco Nazionale della Sila per far ritorno alle proprie zone e luoghi di servizio e continuare un cammino che vede l’associazione in prima fila nella sfida educativa del prossimo futuro.

Nell’ultimo giorno di campo fisso, preceduto dal cammino a piedi fatto attraverso sette sentieri per arrivare alla base del Cupone, all’interno dell’area del Corpo Forestale dello Stato, a sigillare il lungo lavoro di confronto dei capi calabresi, per la scrittura del nuovo progetto educativo regionale dello scoutismo, è arrivato Matteo Spanò, Presidente del Comitato nazionale dell’Agesci. Calabrese di origine il capo scout nazionale ha evidenziato il «saper progettare» visto nel confronto con i 500 capi scout calabresi che, attraverso i “cantieri del pensiero” hanno scritto insieme le nuove linee guida del percorso educativo che coinvolgerà gli oltre 1500 capi scout che si contano nelle fila del movimento in Calabria.

«Non potrei fare bene il capo - ha sottolineato Spanò all’assemblea di camice azzurre e fazzolettoni - se non avessi momenti come questo che mi fano alzare gli occhi e fare sintesi e cultura del narrare». «E’ importante progettare insieme - ha ricordato il Presidente del Comitato nazionale dell’Agesci - per saper leggere i bisogni educativi ed avere la forza di trovare il modo di camminare per servire i nostri ragazzi». L’invito di Spanò al Comitato regionale, rappresentato nella sua interezza e guidato dai responsabili regionali Concetta Greco, Fabio Caridi e don Massimo Nesci, è stato quello di «saper leggere le prospettive» per poter offrire un buon servizio alla Calabria.

Proprio in questa direzione, infatti, il nuovo progetto educativo regionale ha preso spunto da tre parole chiave: memoria, narrazione e prossimità, per richiamare l’identità, la corresponsabilità e la partecipazione del movimento alle questioni importanti della Calabria.

«Lo scoutismo come potenziale mezzo per la creazione di una cultura del lavoro», la vicinanza ed il sostegno a coloro che denunciano la criminalità in una terra vessata dal sistema criminale organizzato, ma anche l’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento utile per mettere in rete talenti, luoghi ed esperienze e dunque «a servizio dell’educazione», l’appartenenza ecclesiale con la volontà di «essere ed edificare la Chiesa» riscoprendo l’identità di battezzati, la riscoperta e valorizzazione della identità associativa attraverso la formazione di «capi solidi e coerenti per un’azione educativa efficace in una “società liquida”ı» sono solo alcuni dei passaggi che sono stati presentati alla numerosa assemblea che ha chiuso la Route Regionale “Dalle piste ai sentieri sulle strade del domani”.

L’evento regionale che giunge a 18 anni di distanza dall’ultimo evento del genere in Calabria e che guarda alla prossima route nazionale della branca rover e scolte, nell’agosto 2014 in Toscana, dove saranno coinvolti circa 35.000 scout da tutta Italia, passa necessariamente dal Convegno Fede del prossimo 15-17 novembre, dal titolo “Ma voi chi dite che io sia?” e che da il senso di quel «cammino che continua» e che da oggi vedrà i capi calabresi in servizio educativo «ritornare in noi stessi per riprendere la strada verso la vita».

La route regionale ha aperto una «prospettiva della speranza». Ora - ha concluso don Massimo Nesci, assistente regionale dell’Agesci Calabria - si ritorna a casa «capaci di saper accogliere, leggere e avere sguardo lungo sul presente». In questo cammino «non basta che dio faccia la sua parte, ci vuole anche il nostro impegno.
Non basta progettare e lasciare che le cose camminino per conto proprio. Benedizione significa coronare il nostro impegno. Realizzare i nostri sogni».

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