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Rosi-Lavezzi a colpi di sputi e una sentenza che fa bava da tutte le parti
NAPOLI, 15 FEBBRAIO - In occasione della partita Roma – Napoli dell’ultimo turno di campionato, i due calciatori Aleandro Rosi (della Roma) e Ezequiel Lavezzi si rendono protagonisti di una condotta disdicevole e poco sportiva: uno scambio di sputi (o presunto tale), frutto di una vigliacca provocazione (del romanista) e di una ingenua reazione (del napoletano).
L’arbitro Bergonzi non si accorge di nulla, ma richiamato dal suo collega guardialinee, ammonisce entrambi per calmare le acque. [MORE]
Tutto finito? No. Fin dal commento televisivo al termine del primo tempo, si intuisce che ci sarà uno strascico polemico: praticamente la sentenza già è emessa, il pocho salterà la sfida decisiva per la classifica, con il Milan, di lunedì 28 febbraio. Troppo scontato il ricorso alla prova tv per condotta violenta. D’altra parte le immagini parlano chiare… o forse no?
Analizziamo i fatti:
1. l’arbitro aveva già valutato il fatto sul campo (come testimonia la duplice ammonizione). Questo escluderebbe automaticamente l’intervento a posteriori della prova tv, ma… C’è un ma: nel referto, Bergonzi scrive di aver sanzionato i due giocatori per spinte reciproche (che in realtà non ci sono state). Più verosimile quindi che sia intervenuto per placare gli animi;
2. lo sputo di Rosi è visibilissimo, quello di Lavezzi è solo intuibile, perché di fatto non esistono immagini video che ne testimonino la fisicità tantomeno la traiettoria;
3. nonostante il commento post-partita di tutti i calciatori riciclatisi come opinionisti tecnici nei programmi di sport sia stato di assoluta condanna al gesto di Rosi e di parziale giustificazione per quello di Lavezzi, il giudice sportivo Tosel si è lasciato poco intenerire dal giudizio morale di chi ha vissuto il campo in prima persona ed ha optato per un salomonico tre turni di squalifica a testa.
Il Napoli, ovviamente, ha già pronto il suo ricorso, ma i tifosi sono abituati ad anni di soprusi di palazzo e così non sperano troppo in un ravvedimento: tanto più che adesso la loro squadra non naviga più in acque di media classifica ma si è messa addirittura in testa di poter far paura ad una corazzata come il Milan.
E così è già pronta la pañolada napoletana al San Paolo, in forma di protesta: una protesta focosa, veemente, beffarda ma estremamente civile, presa in prestito dal calcio spagnolo e che ha già attecchito nei costumi del pubblico partenopeo.
Una nota a margine: Lavezzi è un valore aggiunto ad un Napoli che conta sulla qualità di pochi e sul cuore di tutti; il Milan è uno squadrone costruito per vincere tutto e subito. Eppure Davide e Golia stanno arrivando allo scontro diretto inaspettatamente insieme: sarebbe un danno per lo spettacolo azzoppare Davide alla vigilia della battaglia cruciale.