Resilienze
Romanzo a puntate di Walter Perri. Capitolo 5 “Enzo e Olga”
“Papà, dai! Entra! Hai visto che bella sistemazione che ho trovato per Olga?” “Si, certo cara… Tu fai sempre tutto quanto per bene… Da quanto tempo non entravo in questa stanza!...Troppi ricordi… Io, tua madre e tu nella culla… I ricordi sono belli ma a volte fanno male ed allora è meglio, quelli, non incoraggiarli… Comunque signora Olga… Mi scusi per prima… Forse le sono sembrato burbero e poco educato… ma in realtà non è così… Troppe cose stanno accadendo velocemente negli ultimi tempi… ed io non ero preparato… Mi auguro che Lei comprenda….” “Ma certo signor Enzo! Certo che comprendo! E poi Giulia mi aveva fornito le giuste premesse….
Se Lei è d’accordo, possiamo trovare presto la giusta empatia…”. “Si signora, farò del mio meglio…Ma sarà difficile tradire del tutto la mia compagna preferita, la signora Solitudine… Mi auguro che non sia troppo gelosa!... Giulia le avrà detto che a volte sono un po' spigoloso nelle mie cose… non creda che non me la cavi nel gestirmi… ecco, Lei dovrà aiutarmi in quelle cose che a volte disattendo quando mi occupo delle mie questioni… Mi deve consentire di affermare che non avrei avuto bisogno di Lei, ma Giulia ha tanto insistito… Lei parte, va molto lontano… capisco che ha bisogno di tranquillità….” “Papà, non fare quella faccia!… Vedrai che andrà tutto bene… Non starò via per molto e ti prometto che quando tornerò sarà per sempre….” “Mha! Giulia… se credessi fosse giusto ascoltare il mio egoismo, farei di tutto per fermarti… Ma so benissimo che non sarebbe giusto… Ho molto riflettuto ed ho capito che i figli si mettono al mondo perché vivano la propria vita liberi e senza condizionamenti familiari… Giulia, hai la mia benedizione per questo viaggio… Preparati ad esso con la massima serenità…. “Grazie papà! Lascia che ti abbracci! Sapevo di poter contare sulla tua saggezza….
Ma come si è fatto tardi! Ho un appuntamento con dei clienti! Devo correre! Ripasso stasera o al massimo domattina prima di andare in azienda! Vi lascio ad approfondire la vostra conoscenza! A dopo!” “A dopo Giulia e non correre con l’auto! Va sempre di corsa e mi fa preoccupare ogni volta, questa figlia!… Allora signora Olga, mi parli un po' di Lei….” “Enzo, se vuole ci possiamo dare già del tu….” “Non ancora signora… per certe cose sono rimasto all’antica… la prego di rispettare il mio modo di essere… Ancora è troppo presto per certe confidenze…” “Va bene signor Enzo, non volevo precorrere i tempi, era solo favorire un colloquio più disteso …. ma farò come dice Lei… anzi mi scusi se sono stata frettolosa…” “Per carità, signora… si figuri… Allora, mi parli un po' di lei…”. “Parlarle di me… Io, credo lo sappia, sono ucraina… Ho studiato per molto tempo in Italia, per cui mi sento anche molto italiana… la mia famiglia di origine era abbastanza facoltosa e i miei mi hanno potuto pagare facilmente gli studi all’estero… Dopo la laurea, sono tornata nel mio Paese per insegnare… Ho sempre amato insegnare… sono sempre stata convinta che chi studia ha il dovere morale di condividere le proprie conoscenze….
Ero contenta, avevo una bella casa, un marito e un figlio pieno di belle speranze…. E’ arrivata la guerra e mi ha portato via tutto…. La vita ha perso il suo senso … le rovine e le devastazioni mi stavano pietrificando l’anima…. Ad un tratto ho avuto paura…. Iniziavo ad odiare…. Odiare è un modo per perdere la propria dimensione umana, anche se ti hanno distrutto la casa ed uccisi marito e figlio…. Allora, ho deciso di reagire innanzi agli attacchi di odio sempre più consistenti e sono andata via dalla mia terra tornando in Italia…. Mi manca tutto della mia terra, della mia gente… i lutti che ho subito mi stanno sempre davanti ma ho capito che anche un dolore cosi devastante va elaborato… sublimato nel vissuto di ogni giorno, per onorare il ricordo di chi ti è stato strappato…. Ecco…. Le ho parlato di me….” “E’ molto triste quello che mi ha raccontato, signora….
Ma, non so… le parole che ha detto hanno quasi abbellito il racconto così struggente… ci vedo una grande fede a fare da sfondo assieme ad un’intelligenza non comune… Forse anche le cose più brutte della vita, possono avere un ché di opportunità…. L’opportunità di misurarsi con il dolore che è purtroppo una presenza atavica ed inevitabile nella nostra esistenza, per evitare di abbrutirsi sotto i suoi colpi, attraverso i percorsi di sublimazione di cui per fortuna l’Uomo è capace… Senza questa forza, l’Umanità non avrebbe cavalcato la storia …. Sono cose che, innanzi a un dolore estremo, possono sembrare facili solo a dirsi… ma nella maggior parte dei casi, credo che il processo di elaborazione di quanto di doloroso ci è capitato, sia naturale e si compia in ognuno, quasi senza che se ne abbia coscienza…. Quando ho perso mia moglie, ho spesso pensato che la mia vita non avesse più senso e non valesse più la pena viverla ….
La amavo troppo e la sua morte fu un infierire su di me, già distrutto dal vederla spegnersi giorno dopo giorno, attimo dopo attimo…. Tuttavia ad un certo punto il suo ricordo divenne qualcosa di assoluta bellezza e la bellezza non ha dolore…. Attraverso la mia quotidianità, la mia voglia di continuare a servire a qualcosa in questo mondo, ad un tratto ho cominciato a pensare a Lei con grande serenità, sentendo che in fondo non se n’era mai andata… Uhm! Quanto abbiamo parlato e Lei si deve ancora sistemare... La lascio sola signora Olga…! Disfi le valigie…. A più tardi….Ah! Dimenticavo… Il suo bagno personale è qui, alla destra della porta –
Walter Perri
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