Cronaca
Roma, sorelline rom arse vive nel camper: fermato il presunto killer
ROMA, 2 GIUGNO - Serif Seferovic, ventenne romeno, è stato fermato nella notte a Roma: sarebbe lui, stando agli inquirenti, l'uomo che la notte del 10 maggio scorso, in un parcheggio di Centocelle, avrebbe lanciato una bottiglia incendiaria sul camper in cui dormivano i tredici componenti della famiglia Halilovic, causando il rogo che portò alla morte di Elisabeth, Francesca e Angelica Halilovic, le tre sorelline arse vive dalle fiamme. [MORE]
Seferovic, che si è subito dichiarato innocente, è ora indagato e si prospetterebbe per lui una eventuale futura imputazione dei reati di omicidio plurimo, tentato omicidio, detenzione e utilizzio di arma da guerra e incendio doloso. Per il 6 giugno è fissato intanto il primo accertamento tecnico sulle impronte rinvenute sui frammenti della bottiglia.
Ad avvicinare gli inquirenti al ventenne sarebbero state le immagini riprese dalle telecamere del centro commerciale antistante al parcheggio in cui si trovava il camper, che avrebbero inquadrato un giovane alto e magro (profilo riconducibile a quello di Seferovic, alto 1,87) nell'atto di scaraventare l'ordigno contro il camper e poi scappare a bordo di un furgone guidato da un complice (individuato nel fratello di Serif, attualmente ricercato).
Inoltre, in seguito alle numerose testimonianze raccolte dalla Polizia di Stato, sembrerebbero essere emerse le prove di una faida tra la famiglia di Serif Seferovic e gli Halilovic, peraltro confermata dallo stesso Romano Halilovic. La perenne lite tra i due clan avrebbe infatti portato ad un'escalation di dispetti e violenze, culminata nel rogo della notte del 10 maggio.
Claudio Canzone
Fonte foto: lapresse.it